Ho visto un angioletto… O no?

UFO e Affini

Mi capita spesso di essere interpellato da quelli che mi conoscono di persona e convivono con il  mio interesse verso il mistero per cercare delle spiegazioni a fenomeni che ritengono inspiegabili. Io non ho tutte le risposte a tutto,ma posso dire che generalmente riesco a cavarmela fornendo delle spiegazioni plausibile alle varie richieste di aiuto.
Un giorno un mio amico mi disse “ Sai Luca c’è un lavoro per te. Dovresti analizzare questa foto “
Visto il contesto Natalizio in cui è stata scattata e l’ubicazione da cui deriva, una sala operatoria di un ospedale, è facile riscontrare speranze di qualcosa di soprannaturale in un fenomeno che normalmente passerebbe inosservato.
La foto è stata scattata da una lavoratrice all’interno dell’area relax di un blocco operatorio. L’autrice ha dichiarato di aver visto il materializzarsi di “un angelo di luce” , proprio lì , davanti ai suoi occhi e ha prontamente immortalato l’immagine con il telefonino prima di vederlo svanire. Il fenomeno è durato pochi minuti, non li ha quantificati, ma dichiara che comunque è durato poco.
Ma cosa ha visto?
Analizzando l’immagine si vede molto chiaramente una parte molto illuminata alla sinistra dell’albero che sembra un profilo umano dai lineamenti giovani e aggraziati: un angioletto quindi.
Senza nulla togliere al fascino suscitato da un fenomeno apparentemente mistico come questo, in tutto potrebbe esserci anche una spiegazione un po’ più terrena: la forte illuminazione proveniente dalla finestra ha creato una figura grazie alle imperfezioni del muro e il resto è possibile tramite semplice pareidolia.
No. Non è una malattia, ma un qualcosa di molto naturale.

Siamo abituati a dire frasi tipo “ L’ho visto con i miei occhi “ oppure “ so io quello che ho visto” e abbiamo la tendenza a dare a queste affermazioni un

Griglia di Hermann
Griglia di Hermann

significato probatorio universale. Non ci passa nemmeno per la testa, e questo è comprensibile, che quello che noi guardiamo potrebbe essere diverso da quello che poi percepiamo. Sembrerebbe un controsenso, ma vedere, guardare e percepire sono tre cose distinte anche se accomunate  da un obiettivo comune e cioè quello di dare un significato alla realtà che ci circonda. L’occhio è “solamente” un mezzo attraverso il il quale le onde luminose arrivano a noi, ma non è grazie a questo organo che noi “guardiamo”. Schematizzando un po’ , la luce arriva all’occhio, l’occhio trasmette le informazioni al cervello ed è qui che avviene il miracolo vero e proprio. Le varie aree percettive trasformano questi impulsi informi generando una immagine nota e comprensibile in base a quello che è, potremmo definirlo, un dizionario di immagini noto e acquisito nel tempo tramite l’esperienza. Come fa notare  Paola Bressan nel libro “ Il colore della Luna” noi percepiamo che davanti a noi c’è una sedia anche se non la vediamo nella sua interezza. Potremmo scorgere solo dei piccoli dettagli, come un bracciolo, per capire comunque che si è difronte ad una sedia. Eppure i nostri occhi non vedono una sedia, ma un bracciolo, è il cervello nelle sue aree percettive che ricostruisce l’immagine facendoci capire cosa veramente stiamo guardando. Questo è un miracolo eccezionale frutto di un processo evolutivo capace di donarci la capacità di costruire delle immagini con pochissime informazioni, ma come ogni sistema ben strutturato, non è comunque perfetto e a volte potrebbe generare errori percettivi .

Trangolo di Kanizsa
Trangolo di Kanizsa

Tutti abbiamo almeno una volta giocato con le illusioni ottiche stupendoci di come , anche sapendo che si tratta di un “falso” riesce comunque ad ingannarci. Il triangolo di Kanizsa ci fa vedere una figura triangolare dove non c’è, la griglia di Hermann mostra delle luci dove non ci sono, le scanimate generano movimento in immagini statiche. Tutto questo sfrutta alcuni, definiamoli, bug del processo percettivo che in linea di principio sono innocui, ma che a volte potrebbero generare qualche problema. La pareidolia potremmo iscriverla tra le illusioni ottiche. Potremmo definire la pareidolia come “l’innata e naturale tendenza a trovare un significato noto dinanzi a delle percezioni confuse “, un giochino sperimentato da tutti guardando le nuvole in cielo, chi non ci si è mai divertito da bambino .

Bellissima figura ambigua
Bellissima figura ambigua

Nella foto in questione le luci e le ombre suggeriscono un volto pur rimanendo solo luci e ombre. Manifestazioni di fede a parte la spiegazione è fisica e psicologica e la scientificità della spiegazione non toglie comunque fascino ad un fenomeno che accade molto spesso e che genera non di rado incomprensioni e mistificazioni. Che ci piaccia o no quello che vediamo non corrisponde alla realtà e solo accettando questo dogma potremo dare un significato razionale a quello che percepiamo senza cadere nel fanatismo dettato dal “ So quello che ho visto, non sono mica pazzo? “. Non si tratta di pazzia, ma solo di pura e semplice legge di natura:ciò che appare non è quello che è.

Luca Menichelli

11 comments

  • Cavolo è spettacolare sembra il profilo di un bambino. Anche a me è capitato di vedere cose strane nelle foto e a volte mi hanno messo anche paura. Malgrado cerchi di evitare di pensare siano cose sovranaturali è difficile a volte dargli un significato razionale.
    Bell’articolo comunque e mi piace molto la conclusione “Cio che appare non è quello che è” . Quanto è vero.

  • Ciao Paola,
    l’effetto è bellissimo, anche se non è un singolo caso ci sono effetti pareidolici con impatto anche maggiore, ne parleremo approfonditamente. Nel frattempo , l’invito vale per tutti,se hai qualche foto strana mandacela a info@scetticamente.it, sarà oggetto di futuri articoli .
    Grazie di nuovo e torna a trovarci 😀

  • più che imperfezioni del muro, sembra il riflesso della polvere più pezzo di ombra dell’albero, che si vede partire da più sotto

  • È un insieme di fattori, compresi le imperfezioni del muro che facilitano il gioco di luci ed ombre. Ho fatto un sopralluogo sul posto e il muro è tutt’altro che libero da imperfezioni. Qualsiasi sia comunque la causa del fenomeno, volevo sottolineare il fatto che vi sia un caso di pareidolia.
    Grazie dell’intervento 😀

    [quote name=”Spitzkrug”]più che imperfezioni del muro, sembra il riflesso della polvere più pezzo di ombra dell’albero, che si vede partire da più sotto[/quote]

  • Per mia esperienza non si tratta di un fenomeno di pareidolia, ma di un fenomeno di ingenuità: chi, di fronte a una visione, (fantasmi, Teofanie, segni nel cielo e negli astri) cerca di immortalarli in foto immediate, normalmente non riesce a immortalare un bel nulla di quello che vede e, le poche volte che ci riesce, o viene classificata come pareidolia l’ immagine (se non ben chiara, come questa, dove anche io, credulone, faccio fatica a intravedere un angioletto se Luca non me lo avesse detto)o viene classificata come trucco, se si vede molto bene il viso della Madonna o una Croce in cielo un fantasma vestito e ben delineato, o comunque, una foto talmente chiara da non poter essere giudicata pareidolistica.

  • Prima di riuscire ha interpretare la figura dell’angioletto ci vedevo il viSO DI SHREK all’altezza del corpo dell’angioletto .E non solo, continuando nel fissare l’immagine si costruiscono molti visi.un po’ come nel calendario della Santarelli. Come dici Menichelli? ah non e’ pareidolia?

  • “Fantasma evaporato improvvisamente al Palazzo di giustizia di Palermo.”Parola di Carabiniere.E non mi vorrete dire che dentro ad un palazzo con sistemi di sicurezza al massimo dell’avanguardia,non ci siano telecamere a circuito chiuso?

  • E’ ritoccata… con quel sito si può tranquillamente analizzare i livelli di errore presenti nell’immaigne e si vede che è ritoccata all’80% -.-
    Chi ci vede un angelo soffre di paraidolatria -.-

  • [quote name=”Trotta Pasquale”]E’ ritoccata… con quel sito si può tranquillamente analizzare i livelli di errore presenti nell’immaigne e si vede che è ritoccata all’80% -.-
    Chi ci vede un angelo soffre di paraidolatria -.-[/quote]

    Pasquale posso assicurarti che la foto è autentica, scattata da una persona che conosco io con il suo cellulare ( ha una sequenza ho pubblicato la più esplicita ) in un luogo che conosco , anche perché ci lavoro. Sono andato sul luogo più di una volta e qualche fenomeno si è spesso riprodotto, ma mai così evidente. Naturalmente è un caso di pareidolia è evidente come ce ne sono moltissimi anche veramente spettacolari.

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