Post hoc, ergo propter hoc… Precisazioni sul “È morto di… È morto con…”
Ultimamente leggo molto in giro la frase: “perché se uno ha già malattie e ha il covid, è morto di covid. mentre se uno ha altre malattie e muore dopo il vaccino è morto per altre cause? “.
Una domanda legittima e per certi versi razionale, ma che allude ad una scarsa conoscenza del concetto di epistemologia della Scienza. Prima di addentrarmi per evitare fraintendimenti, ciò che espongo non deriva da letture in giro, ma da competenze acquisite in 25 anni di servizio in terapia intensiva, da titoli riconosciuti tramite due università, da circa 800 corsi di aggiornamento e da una naturale predisposizione alle materie scientifiche. Il concetto di epistemologia lo conosco da sempre e lo metto in pratica negli studi, che non finiscono mai e nel mio lavoro.
Ora torniamo alla domanda in argomento e vorrei spiegare perché non è corretto, scientificamente, ragionare in quel modo. Perché dico che è questione di metodo? Innanzitutto non è vero che si definiscono morti per covid tutti quelli che muoiono positivi al sars-cov-2, tutto dipende dalla valutazione del nesso di causalità. Faccio degli esempi che si riscontrano spesso. Primo caso: persona positiva al sars-cov-2 con emorragia cerebrale. Non presenta sintomi tipici del covid. Muore a causa dell’emorragia. Causa di morte emorragia cerebrale dato che non c’è un nesso tra infezione e l’evento acuto che ha procurato il decesso. Stessa cosa per altri eventi tipo infarto, ictus e altre patologie per cui la patologia è causa diretta del decesso e la presenza del virus non è determinante. Secondo caso: paziente oncologico, ma tenuto sotto controllo con aspettativa di vita a medio termine. Non solo è positivo al sars-cov-2, ma ha sviluppato sintomi tipici da covid. Il covid è una patologia in più che si somma alla situazione già non troppo favorevole, anche se sotto controllo e ne peggiora il decorso. Il corpo non riesce a sopportare un accumulo simile di patologie e quindi vi è il decesso. C’è un nesso di causalità tra il decesso e il virus quindi è corretto considerare il decorso infausto a causa del covid. Cosa analoga per chi ha altre patologie di qualsiasi genere tenute sotto controllo con farmaci che senza l’intervento di questa patologia avrebbero avuto una vita relativamente normale. Non so se sono stato chiaro fino a questo punto. Terzo caso: persona senza altra patologia, giovane. Sviluppa polmonite interstiziale da sars-cov-2. Beh, qui è un classico esempio di covid e non ci sono dubbi. In definitiva il tutto si traduce nella “semplice” ricerca di un nesso di causalità tra il virus e il decesso che va ricercato e dimostrato in maniera scientifica, l’avere il virus è un requisito necessario, ma non sufficiente per ritenere un decesso causa di covid. A prescindere da errori che possano essere stati fatti nell’attribuzione del decesso per covid, non c’è motivo di pensare che in ospedale i medici che constatano il decesso considerino tutti i positivi che muoiono come morti per covid. Arriviamo all’ultimo caso: il vaccinato. Dopo il vaccino muore e automaticamente si dà la responsabilità al vaccino. Potrebbe essere, ma va dimostrato perché ragionare Post hoc, ergo propter hoc non è scienza, assomiglia alla superstizione e ha la stessa validità scientifica del gatto che attraversa la strada. Con ciò voglio dire che si esclude la causa vaccinale a prescindere? Assolutamente no, sarebbe non scientifico anche questo, ma voglio affermare che va cercato un nesso di causalità per poi valutare l’effettiva causa della morte, proprio come ho descritto con gli esempi sopra. Il vaccino potrebbe anche essere la causa del decesso, ma vanno fatte indagini probatorie per avallare o confutare l’ipotesi. Spero di essere stato chiaro in questi concetti che si basano tutti sulla ricerca di un nesso causale e non temporale, la scienza è fatta così.
Luca Menichelli