In visita all’ IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”
Siete mai stati a visitare un Istituto di ricerca biomedica, i suoi laboratori e stabulari? Io ci sono stata alcuni giorni fa su invito del Dr. Giuliano Grignaschi, responsabile dell’Animal Care Unit dell’Istituto Mario Negri di Milano.
Navigando in internet ho constatato che il più delle volte l’informazione su queste tematiche è scorretta, spesso le immagini sono false e gli articoli poco attendibili. Il termine “vivisezione” è usato a sproposito, non è una pratica in uso e genera molta disinformazione, quindi, quale modo migliore per farsi un’idea di cosa significhi Sperimentazione Animale e capire da vicino il lavoro quotidiano di tanti ricercatori, se non quello di entrare nel loro mondo? L’Istituto “Mario Negri”, non è un luogo inaccessibile, nulla di segreto e qualunque persona comune può farvi visita, basta richiederlo.
L’Istituto Mario Negri è una fondazione non profit che opera nel campo della ricerca biomedica, attivo dal 1963 con lo scopo fondamentale di contribuire alla difesa della salute e della vita umana. Per raggiungere questo risultato occorre studiare e approfondire la conoscenza dei meccanismi di funzionamento degli organismi viventi, trovare risposte sui perché insorgono le malattie, dal livello molecolare fino all’uomo, per giungere all’obiettivo finale: la messa a punto di nuovi farmaci o migliorarne l’efficacia per quelli già in uso. Dopo oltre 40 anni di attività, nel 2007 l’Istituto si è trasferito in una nuova sede, molto più grande (25000 mq) e dotata di strutture tecnologiche avanzate. Si trova sempre a Milano, nel quartiere della Bovisa.
Fondatore e Direttore dell’Istituto è il Prof. Silvio Garattini, Perito Chimico, Dottore in Medicina, Libero Docente in Chemioterapia e Farmacologia.
L’Istituto Mario Negri è all’avanguardia nella ricerca di metodi complementari per ridurre l’impiego di animali da laboratorio, come spiega il Prof. Garattini in questo articolo:
Ad oggi sono stati fatti passi significativi in quella direzione. Gli animali utilizzati ogni anno nel nostro stabulario sono passati dagli oltre 120.000 di qualche decennio fa, a meno di 15.000. Noi siamo determinati a sostenere lo sviluppo di questo ambito di ricerca, al fine di ridurre ulteriormente il numero di animali utilizzati nei singoli progetti di ricerca. Al momento, tuttavia, non esistono metodi alternativi, al computer o con le cellule, nella ricerca di nuove terapie, capaci di dare le risposte di efficacia e di sicurezza che il modello animale, pur nei suoi limiti, è in grado di assicurare.
Nel piano sotterraneo, adibito ai laboratori e agli stabulari, tutto viene rigorosamente
controllato, l’obiettivo più importante è il benessere e la salute degli animali. Si tratta di topi e ratti, in tutto circa 15000 cavie. Tutto è finalizzato al loro benessere. Molto spesso, il confronto tra animalisti e ricercatori verte sull’aspetto economico della SA, non ci si rende conto dei costi che un laboratorio deve sostenere per garantire il benessere degli animali. I metodi alternativi non consentono di portare a termine una ricerca senza l’uso del modello animale. Se un ricercatore può risparmiare un animale, lo fa, non solo per ragioni etiche ma anche economiche. Come mi spiega il Dr. Grignaschi: gli animali hanno assistenza 365 giorni all’anno e sono garantite loro le migliori condizioni ambientali possibili: temperatura costante (22+/-2°C), umidità controllata (55 +/- 10%), cibo e acqua sempre freschi, controllo veterinario costante. Per garantire tutto questo è necessario uno sforzo economico importante sia in termini di personale (formato, aggiornato e sempre presente) che di attrezzature; solo per mantenere le condizioni ambientali, ad esempio, pur adottando tutte le migliori strategie (come realizzare lo stabulario nei sotterranei per avere maggiore stabilità della temperatura) si spendono ogni mese circa 10 € per metro quadrato di energia elettrica. Per uno stabulario come il nostro, che si estende su una superficie di circa 3000 metri quadrati, ogni mese si consumano circa 30.000 € di corrente elettrica, SOLO per mantenere le corrette condizioni ambientali. Tutto il personale deve essere formato e costantemente aggiornato per poter garantire la migliore assistenza possibile agli animali; il personale dell’organismo Preposto al
Benessere degli animali vigila sulla corretta applicazione di tutte le normative e di tutte le procedure.
Prima di accedere allo stabulario devo seguire una specifica procedura di vestizione; l’accesso è consentito solo con camice monouso, guanti, maschera, cuffia e soprascarpe, che dovranno essere indossati nello spogliatoio dopo un accurato lavaggio delle mani, poi si entra in una cabina dove ci si sottopone alla doccia d’aria. Questo, sempre per proteggere la salute degli animali da eventuali agenti patogeni che potrei introdurre dall’esterno. Ho visitato i laboratori di Neuroscienze dove sono ricoverati dei ratti per lo studio della SLA. Nel laboratorio di Oncologia si trovano i topi nudi, piccoli topini rosa senza pelo con orecchie incredibili. Ho visitato le sale operatorie che sono due, complete di tutte le strumentazioni come potrebbe essere una sala operatoria di un nostro ospedale. Laboratori di Ecografia Cardiaca, TAC e RMN, con macchinari dal costo molto alto.
Il Dr. Grignaschi è stato molto disponibile, una persona molto attenta al proprio lavoro, con una passione e un impegno che trasmette nelle sue parole che riporto di seguito:
Nel nostro istituto si lavora con modelli animali principalmente sulla neurodegenerazione, sull’oncologia e sull’infarto. Per lo studio dei diversi problemi neurodegenerativi (SLA, Alzheimer, Ictus, Epilessia, etc), l’animale viene usato come modello di specifici meccanismi che possono svolgere un ruolo importante nella malattia, grazie ai risultati ottenuti nel modello si cerca poi di dare indicazioni utili nell’uomo. Nella SLA ad esempio (una malattia rara), tramite l’utilizzo di topi con la stessa mutazione genetica che causa la patologia nell’uomo, si cerca di capire quale meccanismo porti alla morte i neuroni di moto; ad oggi infatti ancora non è stato possibile capire il motivo per cui sopravvenga la progressiva degenerazione di questi neuroni, rendendo impossibile l’individuazione di una terapia davvero efficace. Grazie all’utilizzo del modello animale però si è potuto stabilire che la SLA è una malattia multifattoriale (dovuta cioè all’interazione di diverse popolazioni cellulari oltre ai neuroni) e si spera di poter presto chiarire i meccanismi coinvolti .
I topi definiti “nudi” sono animali portatori di una mutazione genetica spontanea che causa un non corretto funzionamento di una parte del timo, l’organo responsabile della produzione dei linfo
citi T e quindi, una ridotta risposta immunitaria. Caratteristiche secondarie di questa mutazione sono l’assenza di pelo e di capezzoli nelle femmine (che quindi non sono in grado di allattare i piccoli). Questi animali sono particolarmente utili nella ricerca in campo oncologico perché essendo immunocompromessi, non presentano rigetto quando trapiantati con tumore umano; il tumore trapiantato, quindi, potrà essere studiato e in particolare, potrà essere studiato come questo risponde ai trattamenti farmacologici. Negli ultimi anni, grazie a questo modello, si è anche potuta percorrere la strada della terapia “personalizzata”: la massa tumorale, prelevata dal paziente e divisa in tanti piccoli pezzi, viene trapiantata nel topo dove si può studiare quale farmaco sia più efficace nel ridurne la crescita per poi utilizzarlo nel paziente. Le procedure chirurgiche sono molto standardizzate e prevedono precisi protocolli di anestesia, analgesia e profilassi antibiotica; tutto avviene in maniera paragonabile alla chirurgia umana I costi sono elevatissimi: gli studi nel modello animale sono i più costosi tra quelli relativi alla ricerca di base. I dispositivi per la diagnostica sono studiati appositamente per la specie animale di interesse ed essendo molto specifici hanno generalmente dei costi molto più elevati di quelli utilizzati nell’uomo. Una macchina per la risonanza magnetica nucleare nel topo, ad esempio, arriva tranquillamente a costare più del doppio di quella ad uso umano, nell’ordine degli 1.5 milioni di €.
Possiamo quindi avere un’idea di quanto costi la ricerca, quanto possa costare un esperimento e lo sforzo economico impiegato nella tutela dell’animale. Comprendere quali siano i danni causati da eventi esterni sconsiderati, che manderebbero all’aria investimenti importanti, sia economici che di ricerca.
Rosa Contino
95 comments
[quote]p.s. allora ci aiuti a reperire questi video dei dibattiti dai tuoi amici protestini???????[/quote]
Purtroppo non ho questo potere, per il resto ti prometto che prima di ricommentare leggerò tutti i tuoi papiri carichi di saccenteria 😀
Mi piace la sfida che si è creata 😉
Gentile Manuela, provo a rispondere qui alle sue domande:
1) nel filamto non ho mai espresso giudizi sulla validità della ricerca svolta poichè ritengo semplicemente di non averne le competenze; se l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute e l’Università di Modena hanno giudicato positivamente il progetto (parte scientifica), che competenze abbiamo io e lei per esprimere un giudizio e pretendere che sia più corretto? Io ho parlato della precisa osservanza della legge italiana ed europea, argomento che mi compete.
2) Non ho mai detto che nella ricerca di base sia obbligatorio ricorrere ad animali e non capisco la sua domanda. Resta il fatto che la stra-grande maggioranza dei ricercatori biomedici lo fa poichè lo ritiene necessario per il progresso della scienza, insieme a tantissime altre procedure in-silico e in-vitro. Per sintetizzare il concetto: anche andare in auto non è obbligatorio ma per mille motivi tutti lo facciamo.
3) Nei incontri nei quali sono invitato a parlare, sono costretto a ricordare ai presenti che in-vitro e in-vivo sono modelli complementari (e non sostitutivi), poichè troppo spesso si cerca di far credere che chi fa sperimentazione animale fa solo quella. La realtà invece è molto più complessa di come viene dipinta da chi, pur di avere ragione, racconta falsità. Un esempio: pochi mesi fa nel nostro istituto si è tenuto un convegno europeo sui QSAR, metodi in silico nei quali siamo leader mondiali, e l’unico commento della LAV è stato quanto meno….. di scherno. Torno a dire: il modello animale è solo una parte della ricerca che fa un istituto ed è importante far capire a tutti che noi siamo pronti a smettere di utilizzarla nonappena questo sarà scientificamente possibile. Spero di essermi spiegato.
4) Sicuramente non sono un genetista ma ho tantissimi colleghi che lo sono e che mi confermano che senza il modello animale la loro attività sarebbe terribilmente rallentata. Detto questo, vista la sua certezza sull’esistenza di metodi diversi e assolutamente fruttuosi, come mai ancora nessuno sia riuscito a metterli in pratica nella realtà. Guardi, capiamoci, io non sto dicendo che il modello animale sia perfetto ma che è una parte ad oggi ancora irrinunciabile di un percorso difficilissimo (motivo per cui nei miei interventi ricordo sempre il percorso intero).
5)la ricerca è tutta per i malati e con i ricercatori “seri” come lei li definisce, ci lavoriamo fianco a fianco tutti i giorni. Anche il famigerato Telethon (che solo poco tempo fa era attaccato e insultato perchè finanzia anche studi in vivo) è una testimonianza di come i fondi vengano destinati secondo criteri scientifici e non per preconcetti. Nel nostro istituto (come in tutti quelli seri) la ricerca inizia dall’in-silico per passare poi all’in-vitro, in-vivo e poi all’uomo: questo è il percorso che la comunità scientifica internazionale, in larghissima maggioranza, ritiene oggi il migliore e questo è quello che seguiamo.
Spero con questo di aver risposto alle sue domande e approfitto per porne io una a lei: come spiega il fatto che più del 90% della comunità scientifica biomedica internazionale sia concorde nel sostenere il fatto che ad oggi, purtroppo, il modello animale sia ancora necessario? La mia opinione è che questa sia una triste realtà e che cercare di fingere che non sia vero non aiuterà il miglioramento delle nostre conoscenze.
Dimenticavo: trasparenza comitati etici. Nulla in contrario a rendere trasparenti i documenti relativi ai comitati etici; credo ad esempio che in altre nazioni questa trasparenza già ci sia. In cambio di questo però io vorrei chiedere la trasparenza dei bilanci e delle attività di tutti quegli enti che dicono di raccogliere fondi e dedicarli alle “metodologie alternative” nonchè una condanna ferma e inequivocabile di tutti gli atti di violenza di cui i ricercatori sono vittime. Credo infatti che sia giunto il momento di smettere di criticare/pretendere senza dare nulla in cambio: non è un sistema che funziona. Collaboriamo attivamente tutti per arrivare al più presto possibile a ridurre tantissimo/eliminare il modello animale ma sulla base di progetti/risultati, non opinioni.
Manuela, se non usi Facebook purtroppo ti stai perdendo delle discussioni interessanti qui 😆
Sono rimasta basita da alcune risposte..tipo: il Mario Negri NON prende soldi pubblici??Forse siete abituati a parlare con gli animalari ma noi persone normali sappiamo leggere, approfondire e informarci:http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=7969
da cui si legge “Nell’interrogazione al ministro Balduzzi si chiede, se la carica di Garattini nel CdA dell’Aifa sia “compatibile con lo status di chi deve giudicare la prosecuzione dei finanziamenti dei progetti di cui si avvale il proprio istituto e le autorizzazioni all’immissione in commercio di possibili propri sponsor”.
..Cinque senatori del Pdl hanno infatto presentato un’interrogazione al ministro della Salute per avere risposte in merito ad alcune informazioni sull’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, sul Consorzio “Mario Negri Sud”, sul “Mario Negri Institute Foundation” di cui Garattini è, rispettivamente, direttore, presidente del Consiglio di Amministrazione, direttore e vice presidente.
Tra le questioni poste dai senatori al ministro della Salute, “se risponde a verità che gli istituti Mario Negri e Mario Negri Sud hanno ricevuto dall’Aifa un finanziamento pari a oltre 15 MILIONI di euro dal 2006 e che NON RISULTI ANCORA COMPLETATO ALCUNO STUDIO FINANZIATO” e “se risponde a verità che la maggioranza dei finanziamenti provenienti dall’Aifa sono stati ottenuti dagli istituti Mario Negri e Mario Negri Sud quando il prof. Silvio Garattini era Presidente della Commissione Ricerca e Sviluppo dell’Aifa stessa”.
Per chi non lo sapesse l’AIFA è un ente statale quindi se il MARIO NEGRI prende soldi dall’AIFA prende soldi dallo Stato e quindi anche da me, Dr. Grignaschi..
Mi chiedo: se viene invertita una verità cosi palese figuriamoci cosa avviene dove non c’è molta trasparenza come per esempio nei famosi comitati etici, negli stabulari, ecc ecc..
Cosa significa nel campo delle innovazioni:”La stra-grande maggioranza dei ricercatori biomedici lo fa poichè lo ritiene necessario per il progresso della scienza.. Per sintetizzare il concetto: anche andare in auto non è obbligatorio ma per mille motivi tutti lo facciamo.”???
Probabilmente prima che qualcuno ipotizzasse che la Terra fosse tonda e girava TUTTI gli scienziati asserivano il contrario..Prima che si concretizzasse l’atomica molti scienziati credevano NON fosse possibile…Prima che nascesse il computer molti pensavano che non fosse fattibile..in campo di SCOPERTE che senso ha parlare di numeri quando basta un ricercatore per scoprire cose che rivoluzionano il passato??Tornando alla metafora nulla toglie che qui si possa fare propaganda per andare sulla biga anzichè andare verso automobili supertecnologiche..
Questione “EBOLA”portata ad esempio strumentalizzando un pochino..:
anche qui basta leggere e ragionare:x Ebola visto che è una malattia terribile, con una virulenza altissima da contrastare in tempi brevi per evitare un epidemia mondiale , l’OMS da il via alla sperimentazione umana saltando le lungaggini fuorvianti di provare su topi, ratti, conigli ecc, accontentandosi del n. esiguo e assolutamente statisticamente non significativo (12 scimmie, 6 scimmie che non avevano nenache il virus originario..”)
Di fatto l’OMS ,per non sprecare tempo in inutili e contrastanti prove su animali, da l’ok per provare sull’unica specie che può darci una risposta per la nostra specie: l’uomo…
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2014/08/13/ebola_oms_ok_cure_sperimentali_vaccino_vittime_virus.html
“Ebola, Oms: sì a cure non testate. Canada offre vaccino”
Spiego meglio…normalmente vanno fatti migliaia di studi su animali per il farmaco “x” (dai risultati discutibili , dissonanti e non indicativi sia per tantissimi addetti ai lavori che per gli stessi bugiardini…) INVECE x ebola visto che si deve agire in fretta e si deve avere velocemente ed efficacemente una risposta umana si saltano praticamente a pie pari i test su animali (poichè farebbero perdere tempo e soldi) e , nonostante NON ci sia stata una sperimentazione animale su larga scala e statisticamente significativa (6 scimmie da una parte e 12 scimmie da un altra voi mi insegnate che non è un dato significativo, giusto?), si procede sull’uomo.
Ora, in percentuale mi risulta che per esempio i tumori facciano numericamente molte più vittime quindi perchè non evitare spreco di soldi e tempo e agire come ha deliberato l’OMS x l’Ebola?
(peraltro una cosa che ritengo assolutamente vergognosa e che nessuno qui ha commentato è che il vaccino antiebola si sperimenterà anche su PERSONE SANE e non solo sui malati che almeno hanno probabilità di guarire!!!Sono sani e rischiano di schiattare!!!a me anche questa, oltre alla sa, sembra una follia)
Altra frase che mi lascia particolarmente perplessa:
“non sono un genetista ma ho tantissimi colleghi che lo sono e che mi confermano che senza il modello animale la loro attività sarebbe terribilmente rallentata.” QUALI?QUANDO?DOVE?..Perchè, Dr. Grignaschi, qui mi viene proprio in aiuto il nostro amico Luca Menichelli a cui rubo la frase “l’ipse dixit non ha alcun valore, come spesso si suole dire, anche un premio nobel potrebbe dire inesattezze. La storia della scienza è piena di casi in cui alti luminari sostengono cose che non hanno alcun fondamento.” ..O questo vale solo per me quando cito il Prof Strata?
Infatti i genetisti ( e anche molti documenti dell’ISS)sanno bene quanto sia vero il detto “il diavolo si nasconde nei dettagli”. Prendiamo l’anemia falciforme o prendiamo la drepanocitosi (MA L’ESEMPIO CALZA anche PER TUTTE LE MALATTIE UMANE DEFINITE RARE ,ECC ECC) è una malattia derivante DA UNA MINUSCOLA ANOMALIA BIOCHIMICA roguardante l’emoglobina,composta da 572 aa ben precisi, CHE NEI MALATI, PRESENTA UN SOLO AMINOACIDO DIVERSO, (VALINA ANZICHÉ ACIDO GLUTAMMICO)..ORA, RAGIONANDO SU ESEMPI COME QUESTO,i suoi amici come fanno a sostenere ciò che lei dice sostengano?Può far loro questa domanda da parte mia?O magari invitarli a rispondermi qui?
Non capisco come si citi cosi spesso la Lav, a meno che non ci sia una ossessione animalista oppure si tenti di sviare discorsi!?
..per quel che mi riguarda ( e che riguarda la mia famiglia con varie anamnesi gravi)mi interessano le Asl, le Univesità, gli ospedali, gli enti di ricerca ecc.. per esempio trovo molto interessante (E CITO PAROLA PER PAROLA) che all’inaugurazione dell’anno accademico 2009-2010 dell’Università del Molise nella presentazione “FARMACOLOGIA DEL TERZO MILLENNIO” venga detto:
“Nonostante l’eccitazione che accompagna ogni nuova ondata di innovazione tecnica,la verità fondamentale è che le compagnie farmaceutiche non stiano producendo farmaci ad una velocità maggiore che nel passato. Nonostante i notevolissimi aumenti di spese in Ricerca e Sviluppo, le 20 maggiori compagnie farmaceutiche sono in grado di portare sul mercato solo circa 20 molecole all’anno,
un numero molto inferiore alle 4-5 molecole per Azienda che, secondo gli analisti, sarebbero necessarie per coprire tali costi. Sono dunque troppo elevate le nostre aspettative o esiste qualcosa di fondamentalmente SBAGLIATO?Infatti, allo stato attuale e nelle sue linee più generali, lo sviluppo di un farmaco è un processo
lento ,costoso e intrinsecamente INEFFICIENTE: si calcola che la percentuale di logoramento , ovvero il rapporto tra le molecole entrate in sviluppo pre-clinico e quelle poi
introdotte sul mercato, che era pari a 1,31% nel 1995, si sia abbassata intorno allo 0.36% nel 2001.”…
E quale esempio viene fatto??..
Continuo con la citazione :
” la fluoxetina, un antidepressivo meglio conosciuto con il nome commerciale di Prozac causa fosfolipidosi negli epatociti di ratto (ma non nell’uomo, fortunatamente!), e tale evenienza bloccò lo sviluppo iniziale di quella che sarebbe poi diventata una delle molecole più innovative degli ultimi 30 anni”
Quindi, Dr. Grignaschi, molti suoi colleghi, stranieri e italiani, in diverse occasioni citano proprio gli esperimenti su animali come causa di rallentamento per la medicina e farmacologia!!!!
Poi, sempre nella medesima presentazione ACCADEMICA si legge”ai ricercatori verrà sempre più richiesto un impegno in una ricerca traslazionale, perseguendo non già obiettivi triviali di consistenza interna finalizzati alla pubblicazione, ma mettendo al servizio della terapia le loro scoperte.Nel Gioco delle Perle di Vetro, capolavoro di Hermann Hesse pubblicato nel 1943,i monaci di Castalia giocano un gioco basato sulla capacità di creare correlazioni
fra soggetti apparentemente lontanissimi fra loro, in un esercizio fine a sé stesso e senza alcuna relazione con il mondo esterno . Credo che questo modello di ricerca, forse perseguito in un passato non troppo remoto, sia del tutto obsoleto.”
E’ evidente quindi che magari in un remoto passato la s.a. ha aiutato a capire MACRO quesiti ( e ora continua ad aiutare per le pubblicazioni) ma ora non si può concedere a chi fa ricerca il lusso di usare metodi primitivi sulla pelle di chi aspetta cure.Oggi per esercitare una pressione, non si usa la clava, vestiti di pelli e grugnendo..perchè continuare a finanziare “clavi”?
Attualmente i finanziamenti (vedi ad esempio il sito Telethon) sono molto di più per la sa che per gli altri progetti… ora dico: perchè non finanziare più gli altri visto che la sa ci rallenta? O perchè non distinguere i due finanziamenti e gli esiti dei due finanziamenti invece che fare tutto “un miscuglio di risultati” senza poi capire di preciso se l’origine del risultato e’ nella sa o nelle ricerche non sa”? O almeno perchè non fare 2 filoni finanziari separati :io anti-sa finanzio i progetti non sa, tu pro-sa finanzi quelli basati sulla sa..in questo caso saremmo tutti contenti e i risultati parlerebbero da soli..
Finisco dicendo che anche se tante frasi del dr. Grignaschi mi hanno lasciato a dir poco perplessa e anche un pò delusa mi sento di spezzare una lancia in suo favore.
Forse il sign. Lio e la sign. Wing possono esprimersi oggettivamente e liberamente poichè non sono “sotto” nessuno. Io invece purtroppo capisco benissimo in quale situazione probabilmente si trova il Dr. Grignaschi perchè anche io, nel mio campo fatto di “gerarchie” e “sistemi resistenti all’innovazione” e “acquiescenza” , non posso essere completamente libera, critica e oggettiva nell’esprimere giudizi o critiche in relazione al campo di cui mi occupo..altrimenti come lo pago il mutuo?
Torno a fare i complimenti a questo blog poichè da spazio a tutti mentre nel blog dei protest è di italia per la scienza ciò sembra non accadere.
Approfitto di questo spazio per implorare il Dr. Grignaschi: Visto che era presente l’11 giugno a Salerno e che è in contatto con i Protest può aiutarci a reperire il video integrale che hanno fatto in quella occasione e nelle precedenti simili? GRAZIE
Gentile Manuela, innanzitutto la ringrazio per la lancia che ha voluto spezzare in mio favore ma la informo che non è stata ben utilizzata. Io non ho nessun problema a dire esattamente quello che penso, indipendentemente da chi sia il mio datore di lavoro. Lei probabilmente è abituata a situazioni diverse (che non mi è dato conoscere) e che però non rispecchiano la nostra realtà. Cercherò di rispondere ai vari punti da lei citati nei limiti del tempo a mia disposizione.
1) Se lei il fatto di partecipare a concorsi pubblici e vincerli significa “prendere soldi dallo stato”, allora ovviamente si: vinciamo anche bandi dei vari ministeri con progetti tra i più svariati, non solo con modelli animali. Questo è completamente diverso dall’essere un ente statale che, indipendentemente dalle attività svolte, viene finanziato. Noi dobbiamo partecipare a bandi e concorrere con tutti gli altri enti per avere possibilità di raccogliere i fondi necessari a svolgere le sperimentazioni. Questo significa che delle commissioni di esperti valutano i nostri progetti in paragone con gli altri e se li ritengono migliori o comunque validi, li finanziano. In ogni caso la invito a ricordare sempre che meno del 20% delle nostre attività sono svolte con l’utilizzo del modello animale. Il Consorzio MArio Negri Sud poi è una vicenda totalmente a parte di cui conosco davvero poco e non posso commentare. La verità quindi è “così palese” solo per lei ma mi sembra evidente che la sua impressione sia quella di conoscere la Verità assoluta e chiunque si permette di contraddirla è in malafede…… Pazienza!
2) Dire che nel campo della ricerca (ma probabilmente anche in tutti gli altri campi) prima di abbandonare un metodo si aspetta di averne individuato uno migliore non mi sembra un concetto difficile, però vedo che per lei lo è. Torno quindi a ripeterle che quando saranno stati individuati metodi ritenuti migliori da chi li deve utilizzare, questi verranno immediatamente applicati. Ma ci pensi un attimo: perchè un ricercatore dovrebbe intestardirsi ad usare un metodo obsoleto se sapesse che con un altro potrebbe ottenere risultati migliori e in meno tempo? Pensa che i ricercatori siano tutti dei masochisti??? Ricapitolando, il concetto è: per quanto molto imperfetto, il modello animale è ancora necessario per l’avanzamento delle nostre conoscenze in campo biomedico quindi è ancora necessario il suo utilizzo.
3)Ebola: credo che si stia abbondantemente arrampicando sui vetri. Vaccino ottenuto da topi (ma questo non lo dice nemmeno) e poi testato su scimmie. Ovvio che l’estrema urgenza ha portato a saltare alcuni passaggi relativi alla sicurezza che altrimenti sarebbero stati necessari: lei vuole assumersi la responsabilità di somministrare farmaci sperimentali a pazienti? Mi dica come intende assumersi questa responsabilità in pratica. Nella teoria….. sono tutti bravi!
Ora devo interrompere: a dopo per le altre risposte
Rieccomi, nei ritagli di tempo.
Questione genetica: assolutamente vero che in moltissimi casi le anomalie genetiche responsabili di una patologia sono veramente minime (un aa in molti casi) ma come si fa a capire che proprio quella modifica è la responsabile della patologia? In generale quando si va lo screening nel paziente si trovano tante mutazioni e la stragrande maggioranza non ha, fortunatamente, nessun significato e solo alcune sono responsabili della patologia. Come scoprire quali? In molti casi il metodo più veloce è quello di creare un modello animale con la mutazione di interesse e verificare se si manifestano i segni della patologia. Questo è, nella mia immensa ignoranza, uno dei motivi per cui si sostiene che il modello animale ha aiutato e aiuta tutt’ora chi cerca nel DNA dei pazienti le risposte alle loro patologie. In ogni caso sarà mia premura farle avere anche una risposta più completa da qualche genetista.
Non capisce perchè si citi così spesso la LAV? Forse perchè con il bilancio che ha potrebbe finanziare tutti gli studi di almeno due istituti di ricerca, se lo volesse, ma non mi risulta che lo faccia. Forse però sbaglio e lei ha informazioni più precise. Nell’ultimo dibattito che ho avuto con un esponente della LAV presso la facoltà di Giurisprudenza di Milano, abbiamo concluso che tutti dobbiamo impegnarci per arrivare al più presto alla completa sostituzione del modello animale ma pochi mesi dopo, in occasione del convegno europeo sui QSAR che abbiamo ospitato in istituto, il massimo supporto della LAV è stato un comunicato del suo presidente che diceva una cosa tipo: “fare un convegno sui QSAR al MArio Negri è come fare una riunione dell’AVIS nel castello di dracula”. Complimenti davvero: un gran bel modo di collaborare ad un obiettivo comune. Noi intanto siamo leader nel mondo per la ricerca in questo campo, una delle poche che possano dirsi davvero sostitutive.
Per quanto concerne la sua citazione in merito al discorso tenuto all’università del Molise nel 2009, le posso facilmente controbattere con la laurea in CTF ad honorem che l’università di Milano ha assegnato al prof Garattini nel 2013. Le risparmio le motivazioni che sicuramente immagina e le chiedo: che valore ha il discorso da lei citato se TUTTE le facoltà scientifiche di tutte le università utilizzano il modello animale? Veda lei. Dimenticavo: la fluoxetina? E’ certa di quello che dice?
Ultimo punto: il video della conferenza di SAlerno non mi risulta ci sia e non saprei come fare a farglielo avere; lei ha provato a scrivere agli organizzatori? Io proverò a chiedere ai ragazzi di pro-test ma penso che se lo avessero avuto lo avrebbero fatto girare subito.
Grande Dott. Grignaschi.
A manuela lo scettro d’oro del mirror climbing e alla fine se en esce in maneira complottistica che non si può essere obiettivi perché c’è qualcuno dall’alto che muove i fili. Bel modo di confronto, direi 😉
La realtà è che Grignaschi sta smontando ad una ad una ogni tua teoria, ma in definitiva ancora non ci hai detto come sostituirein maniera scientifica la SA.
Fede, ti ringrazio per l’oro ..in questi tempi di crisi va anche bene ma..tornando seri di quali complotti stai parlando?? Digitavi il commento mentre guardavi qualcosa di strano in Tv?
Scherzi a parte ti prego non chiedere altro al signor LIO perchè lui (anzi, rileggendo tutto direi SOLO lui) ci ha stra riempiti di fonti che peraltro rispondono alla tua domanda..sono di nuovo costretta a darti lo stesso consiglio della scorsa volta..muovi il cursore e leggi TUTTO, ok?
Nulla toglie che tu possa continuare a fare questa sorta di simpatico tifo senza argomentare su nulla.
😉
Per il Dr. Mascelloni ho una domanda:
la sua ricerca verte in ambito veterinario o in ambito umano? Se riguarda il primo ovviamente la sua obiezione mi sembra leggittima.Se invece anche lei vuole prendere il topo o qualche altro animale per saggiare cosa può avvenire in noi la prego ci ripensiii..ne abbiamo avute abbastanza di errate valutazioni MORTALI X NOI tali per cui, basandosi sulle bestie, il fumo di sigaretta non faceva nulla all’uomo , cosi come l’amianto, o l’alcol metilico o i composti a base di fosfato organico ecc ecc
basta stragi UMANE per colpa degli stessi errori.
p.s. non so se lei ha letto solo il fb ma in uno dei miei commenti avevo citato un discorso accademico molto interessante che dava una obiettiva risposta alla sua ultima domanda.
Dr. Grignaschi..anche se si dice che “3 indizi facciano una prova” e nel suo caso questi indizi sono molti e ad un occhio malizioso indicherebbero malafede io ancora non voglio credere a questo,(sarà anche perchè lei mi affascina molto ;-)) magari è solo di corsa e non legge bene i commenti, le domande, le obiezioni e soprattutto le citazioni che le vengono sottoposte..
Ora i famosi indizi sono:
1 indizio) Lei dice alla signora Isadora Wing “sono ben lieto di tranquillizzarla in quanto il nostro è un istituto privato quindi nemmeno un centesimo del suo denaro nè di quello di altri contribuenti che non credono nella nostra ricerca, viene utilizzato … poi le viene documentato il contrario (cioè che il suo Istituto prende milioni di euro statali e in modo da..far fare addirittura una interrogazione parlamentare) e, scoperto, cambia versione capendo di aver messo i piedi in fallo a causa del confronto con persone che leggono e si informano e, scattando sulla difensiva cambia versione..le ricordo infatti che anche se il Mario Negri non è ente statale prende soldi pubblici forniti dall Aifa (ente statale ), perchè dire il contrario? Non faceva prima a dire subito la verità anche a costo di scontentare chi non ha fiducia in chi usa la sa come voi e, appunto come la Wing e come me, non vorrebbe che neanche un centesimo delle proprie tasse finisse alla sa?
2 indizio) Lei dice al Lio “da più di 50 anni si cerca una terapia per la SLA ma solo dal 94 è stato introdotto IL modello murino. ..” ma poi si scopre di nuovo, grazie alle citazioni del signor Lio, che la realtà non è proprio come ciò che dice lei, che cambiando magistralmente un solo articoletto ha provato a far passare un concetto ben diverso cioè con un semplice “il” ha tentato di tramutare un modello vecchio e fallace in una strada nuova e promettente..però il contraddittorio anche stavolta ha permesso di fare chiarezza.. almeno in chi è attento anche ai particolari..perchè sembra proprio (perfino nella comunicazione verbale)che chi è pro-sa abbia una forma mentis tendente ad annullare i particolari in virtù del generale..ma..come dicevo..il diavolo si nasconde nei particolari..e ciò vale anche per le malattie..
3 indizio) l’ esempio che la irrita della fluoxetina, che LEI cerca di mettere in bocca a me, NON l’ho fatto io ma è contenuto nel discorso dell’inaugurazione dell’anno accademico 2009-2010 dell’Università del Molise nella presentazione “FARMACOLOGIA DEL TERZO MILLENNIO” quindi si rilegga la citazione ed eventualmente, se non le garba quanto detto in quella occasione, vada a parlare con chi ha tenuto il discorso..
4 indizio ) lei dice “perchè un ricercatore dovrebbe intestardirsi ad usare un metodo obsoleto se sapesse che con un altro potrebbe ottenere risultati migliori e in meno tempo? Pensa che i ricercatori siano tutti dei masochisti?” e anche qui, sembra non aver letto la mia citazione del medesima inaugurazione poiché li questa sua domanda trova una risposta breve ma esaustiva, in particolare nel passaggio “i ricercatori verrà sempre più richiesto un impegno in una ricerca traslazionale, PERSEGUENDO NON Già OBBIETTIVI TRIVIALI DI CONSISTENZA INTERNA FINALIZZATI ALLA PUBBLICAZIONE, ma mettendo al servizio della terapia le loro scoperte.”
5 indizio) sull’ebola si scalda dicendo che ci si stia “arrampicando sui vetri” solo perchè ho citato alcuni articoli?? Articoli dove è l’ OMS (e non io) a decidere di evitare di sprecare tempo con migliaia di animali passando praticamente subito alla fase umana, QUINDI quando lei mi scrive questa frase accusatoria“lei vuole assumersi la responsabilità di somministrare farmaci sperimentali a pazienti? Mi dica come intende assumersi questa responsabilità in pratica. Nella teoria….. sono tutti bravi!”
… anche qui sbaglia destinatario: se non le va bene questa decisione vada all’OMS a dirlo..oppure vada a dirlo ai suoi colleghi di Pomezia poiché in http://www.wired.it/scienza/medicina/2014/09/01/ebola-vaccino-siero-scimmie/ si legge questa frase “dovrebbero infatti prendere il via le procedure per cominciare i trial clinici su un vaccino sperimentale per ebola su VOLONTARI SANI, negli Usa e in Gran Bretagna. Vaccino targato GlaxoSmithKline e che verrà prodotto a Pomezia,”.
Per quel che riguarda questi esperimenti su persone SANE ho già detto che per me è un atto criminale poiché persone SANE hanno tutto da perderci (la salute e anche la vita) e nulla da guadagnarci!
Stavolta prometta di non infervorarsi, io ho solo citato articoli come questo che ridimensionano anzi, spesso sono opposti alla propaganda attuale protest.
6 indizio) Io le cito un discorso accademico oggettivo e critico sulla farmacologia del 3 millennio e lei invece di commentarlo glissa, dribbla e cambia discorso parlando di Garattini e Lav??? Devo dire che a quel punto mi è comparso un enorme punto interrogativo in volto poichè a parte che ci sono pubblicazioni in cui lo stesso Garattini parla di sa in termini fallimentari ma poi la Lav che c’entra??? Il prossimo suo dribbling quando le verrà chiesto qualcosa su argomentazioni e citazioni scientifiche sarà chiedere perchè i canili non fanno ricerca????
7 indizio)le vengono fatte osservazioni tecniche dal signor Lio a cui dice di non aver molto tempo per rispondere tant’è che le liquida con veloci e brevi frasette ma poi trova il tempo per scrivere mezza pagina su una associazione animalista??Cosa c’entra?CHISSENEFREGA della lav (che mi risulta essere un associazione di assistenza per gli animali e non sicuramente un ente di ricerca .. )qui si sta parlando di persone malate che attendono cure ..si ricorda?
Peraltro, fermo restando che la risposta data a suo dire dalla Lav, se fosse vera sarebbe triste, non mi pare che i suoi amici Protest /italia xlascienza ecc ne abbiano parlato molto nè abbiano pubblicizzato la cosa (ma chissà perchè questo non mi sorprende) .. attendo sempre quei filmati poichè loro avevano addotto problemi tecnici prima e di tempo poi..e ora esce fuori che non sono proprio stati fatti nonostante le telecamere e quanto detto??
8 indizio) Lei dice “Questione genetica: assolutamente vero che in moltissimi casi le anomalie genetiche responsabili di una patologia sono veramente minime ma come si fa a capire che proprio quella modifica è la responsabile della patologia?”
..e qui proprio non capisco quale astruso ragionamento dovrebbe stare dietro all’uso di un altra specie che non fa che aumentare esponenzialmente questi dubbi e queste domande per i svariati motivi già citati inizialmente..
9 indizio ) Lei dice “Dire che nel campo della ricerca prima di abbandonare un metodo si aspetta di averne individuato uno migliore non mi sembra un concetto difficile, però vedo che per lei lo è” .
La mia risposta è SI..per me è assurdo difendere un metodo nato da presupposti precedenti alle maggiori scoperte rivoluzionarie (di genetica, strumentali, ecc) e soprattuttto che statisticamente è MENO EFFICENTE del lancio di una moneta..che quantomeno, mettendola simpaticamente, sarebbe un metodo veloce e economico.
Poi prosegue dicendo “In generale quando si va lo screening nel paziente si trovano tante mutazioni e la stragrande maggioranza non ha, fortunatamente, nessun significato e solo alcune sono responsabili della patologia. Come scoprire quali? In molti casi il metodo più veloce è quello di creare un modello animale con la mutazione di interesse e verificare se si manifestano i segni della patologia…. VELOCE?? speravo dicesse EFFICIENTE o CHIARIFICATORE.. posso creare 100 milioni di sorci GM nell’unità di tempo ma non capire un piffero della malattia (umana)..sob!
Come le ripeto ..lei mi affascina ma capisce che questo “accumulo di indizi” non aiuta a farla sembrare obiettivo, oggettivo ed esaustivo?
Spero tanto di incontrarla prima o poi in una conferenza per regalarle una cosa che sta a cuore ad entrambi: pubblicazioni di Garattini.. sull’inefficienza della sa e copia dei verbali dei comitati etici (i pochi reperibili) dove vengono verbalizzate cose a dir poco irregolari quando non di natura atta a denunce penali..
Le chiedo un ultima cosa..cosa ne pensa delle riflessioni propositive che ho scritto in un commento e cioè:
Attualmente i finanziamenti (vedi ad esempio il sito Telethon) sono molto di più per la sa che per gli altri progetti… ora dico: perchè non finanziare almeno in EGUALE misura gli altri visto che la sa, come anche lei scrive è MOLTO IMPERFETTO? O perchè non distinguere nettamente i due finanziamenti e gli esiti dei due finanziamenti invece che fare tutto “un miscuglio di risultati” senza poi capire di preciso se l’origine del risultato e’ nella sa o nelle ricerche non sa”? O almeno perchè non fare 2 filoni finanziari equi e separati :io anti-sa finanzio i progetti non sa, tu pro-sa finanzi quelli basati sulla sa..in questo caso saremmo tutti contenti e i risultati parlerebbero da soli..
Che ne pensa?
p.s. non credo assolutamente di sapere tutto, e mi sta a cuore l’argomento non perchè appartenga a qualche tifoseria ma perchè ho una tremenda anamnesi familiare che mette a rischio grave anche me,proprio per questo leggo e faccio domande..aspettando risposte…logiche attinenti razionali circostanziate e provabili…che non sempre arrivano.
[quote name=”manuela”]Per il Dr. Mascelloni ho una domanda:
la sua ricerca verte in ambito veterinario o in ambito umano? Se riguarda il primo ovviamente la sua obiezione mi sembra leggittima.Se invece anche lei vuole prendere il topo o qualche altro animale per saggiare cosa può avvenire in noi la prego ci ripensiii..ne abbiamo avute abbastanza di errate valutazioni MORTALI X NOI tali per cui, basandosi sulle bestie, il fumo di sigaretta non faceva nulla all’uomo , cosi come l’amianto, o l’alcol metilico o i composti a base di fosfato organico ecc ecc
basta stragi UMANE per colpa degli stessi errori.
p.s. non so se lei ha letto solo il fb ma in uno dei miei commenti avevo citato un discorso accademico molto interessante che dava una obiettiva risposta alla sua ultima domanda.[/quote]
mi perdoni, ma avevo letto solamente la parte facebook, mea culpa.
Al momento non ho il tempo materiale di mettermi a spulciare tutte le discussioni, fra tutti avete scritto sette libri… 🙂
non mi chiami dottore, non me lo merito (non qui in UK, ancora).
la mia ricerca verte su esposizione umana, ma esporre esseri umani a gas cancerogeni (benzene e sugli altri va fatta chiarezza, da qui la mia ricerca) credo violi diverse leggi e trattati internazionali, mi pare che gli ultimi a farlo fossero stati i tedeschi negli anni 30-40, e non e’ finita bene (STO SCHERZANDO, CAPIAMOCI!).
riguardo al considerare il modello murino, non e’ che io mi sveglio una mattina e decido “sai cosa? prendiamo una secchiellata di topi e proviamo un paio di cose”, no non funziona cosi’, i progetti vanno scritti, approvati, finanziati e poi con dei parametri MOLTO selettivi possono essere fatti esperimenti, strettamente nei canoni e con le procedure indicate in precedenza. Probabilmente in futuro utilizzero’ topi per le mie ricerche a riguardo, ma ho gia’ spinto (sono gia’ in contatto con chi fara’ i progetti futuri) per affiancare il progetto con il “modello alternativo” che sto usando al momento, sul quale ho delle idee per perfezionarlo, ma la complessita’ di un organismo completo non e’ riproducibile con i mezzi a disposizione oggi.
il discorso che mi fa lei degli errori di dosaggio non c’entra con la ricerca che faccio io, io studio la qualita’ dell’aria e l’impatto dei composti organici volatili generati da materiali da costruzione e materiali di uso quotidiano sull’uomo. Per farla breve sono uno dei “rompicoglioni” che (si spera) fara’ girare le palle alle aziende produttrici di beni di consumo (saponi, deodoranti, mobili, colle eccetera) e di materiali da costruzione (legname, colle industriali, schiume, vernici e similari) per eliminare alcuni degli additivi che sono usati oggi. Il dosaggio nei vari modelli va scalato ed aggiustato, in quanto sono modelli, che hanno risposte leggermente diverse da quella umana, ma visto che sono modelli molto ben conosciuti, si sa come correggere, un esempio stupido: nessuno studierebbe un farmaco fluidificante del sangue come l’aspirina nel topo, perche’ per il topo e’ tossico, ma visto che si sa come agisce (e se non si sa si scopre, ma di norma si sa a priori, proprio grazie alla predizione in silico, riducendo il numero di animali usati) e si sceglie un modello adeguato allo studio.
nel mio caso specifico, il topo ha delle risposte all’esposizione ai VOC (composti organici volatili) comparabili all’uomo, ed ha un sistema immunitario abbastanza evoluto da generare risposte paragonabili, ergo rappresenta un modello di studio valido. la stessa cosa si puo’ dire riguardo alle nanoparticelle (i famosi PM10 e PM2.5 che nel milanese fanno bloccare il traffico) studiarli su di un modello cellulare da delle risposte, ma non sono attendibili per tantissimi motivi, primo tra tutti e’ che vengono di norma somministrate in soluzione, cosa che fisiologicamente non avviene, nel polmone le nanoparticelle si depositano, e i VOC vengono assorbiti tramite respirazione, quindi per interazione gas/cellula.
ora, i VOC si possono somministrare alle cellule, perche’ sono gassosi e non c’e’ problema nella somministrazione, usando il metodo che uso io, che mima la superficie alveolare, ma le nanoparticelle generano un sacco di problemi, perche’ si depositano prima di arrivare a contatto con le cellule, e quindi non e’ facile sapere quanto le cellule sono state esposte.
inoltre nel caso delle cellule, si tratta di cellule polmonari soltanto, non c’e’ sangue (c’e’ il medium, ma ha un potere di buffering ridotto), non c’e’ un sistema immunitario formato da macrofagi e linfociti, di conseguenza posso osservare che le cellule producono interleukine per richiamare i globuli bianchi, ma poi da li non so cosa puo’ succedere, posso immaginarlo, ma non posso provarlo, e non posso sapere quanto l’azione dei globuli bianchi e macrofagi influisca sullo stress ossidativo e danno al DNA in quelle particolari condizioni, non c’e’ verso.
si figuri se a me piace l’idea di dover usare animali, se ci fosse modo ne farei a meno, e mi piacerebbe trovare il modo di farne a meno, ma per trovare quel modo, devo usare animali. e’ un circolo vizioso.
i famosi “metodi alternativi” sono usati, ma hanno limitazioni, come le ho illustrato, spero di essermi spiegato.
a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Max
@Manuela
mi scuso di nuovo, non ho letto bene il suo commento (sono le quattro e mezzo di mattina, sono un attimino rincoglionito)
lei mi parla di fumo di sigaretta, metanolo e amianto, che non fanno male nei modelli animali.
ecco, questa e’ una castroneria, cosi’ a memoria i topi (ma non solo, un sacco di altri animali) sono suscettibili al fumo di sigaretta nella stessa misura (anzi maggiore, visto che il loro ciclo vitale e’ piu breve) al fumo di sigaretta, tant’e’ che se avete un animale in casa e’ bene non esporlo al fumo passivo, perche’ puo’ facilmente incorrere in tumori alle vie respiratorie. che il fumo non facesse male e’ stata una credenza di fine 800-prima meta’ del 900, quando ancora la ricerca in pratica non esisteva, almeno non con i crismi moderni.
il metanolo cosi’ a occhio e’ tossico per tutti, le riporto un paio di stralci della scheda di sicurezza del metanolo:
Component Analysis – LD50/LC50
Methanol (67-56-1)
Rat: LD50 – Route: Inhalation; Dose: 83.2 mg/L/4H
LD50 – Route: Inhalation; Dose: 64000 ppm/4H
LD50 – Route: Oral; Dose: 5628 mg/kg
Rabbit: LD50 – Route: Dermal; Dose: 15800 mg/kg
12. ECOLOGICAL INFORMATION
Prevent from entering sewer or waterway. This material may be slightly toxic to aquatic life.
Component Analysis – Ecotoxicity – Aquatic Toxicity
Methanol (67-56-1)
Test & Species Conditions
96 Hr LC50 fathead minnow (28 days old) 29400 mg/L flow-through
96 Hr LC50 rainbow trout (fingerling) 13 mg/L
48 Hr LC50 trout 8000 mg/L
5 min EC50 Photobacterium phosphoreum 43000 mg/L
15 min EC50 Photobacterium phosphoreum 40000 mg/L
25 min EC50 Photobacterium phosphoreum 39000 mg/L
come vede fa male a ratti, conigli, pesci e batteriucci…
per l’amianto, fa male anche al ratto, causando la produzione di TGF-beta1 che e’ una proteina precursore di tumore, ho dato un’occhiata soltanto all’abstract (al quale anche lei ha accesso) di questo articolo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11394717
che conclude dicendo che e’ plausibile che questa esposizione sfoci in un tumore.
gli esempi che mi ha portato sono sbagliati..
:sigh:
Domando scusa a tutti i gentili intervenuti per la mia intrusione. Se posso fornire un piccolo contributo a questa interessantissima discussione vorrei solo poter riferire qualche precisazione riguardo alcuni punti.
Leggendo quanto esposto dalla signora Manuela, non posso non confermare la fondatezza di quanto da lei affermato in merito alla diversa sensibilità all’inalazione del fumo di sigaretta rilevata tra modelli animali ed esseri umani.
Per interi decenni si cercò di ricreare in laboratorio su animali la forte evidenza osservata negli studi epidemiologici su esseri umani, ma con risultati decisamente irrilevanti.
Perfino fino ai più recenti anni 2000 revisioni sistematiche degli studi sulla correlazione fumo di sigaretta-carcinoma, come riscontrata sugli esseri umani, eseguiti su modelli animali hanno confermato la totale divergenza di risposte tra specie:
”Questo lavoro è stato eseguito per verificare se la risposta all’inalazione del fumo di sigaretta nelle specie animali per valutare il potenziale cancerogeno nell’uomo riflette la forte evidenza epidemiologica nei fumatori umani. Aumenti significativi del numero di tumori maligni del tratto respiratorio NON SONO STATI OSSERVATI in ratti, topi, criceti, cani o primati non umani, esposti per lunghi periodi di tempo ad alte concentrazioni del tradizionale fumo di sigaretta. I RISULTATI SONO CHIARAMENTE IN CONTRASTO CON L’EVIDENZA EPIDEMIOLOGICA NEI FUMATORI, ED E’ DIFFICILE CONCILIARE QUESTA GRANDE DIFFERENZA TRA STUDI OSSERVAZIONALI SULL’UOMO E GLI STUDI CONTROLLATI DI LABORATORIO”
Coggins CR. A minireview of chronic animal inhalation studies with mainstream cigarette smoke. Inhal Toxicol. 2002 Oct;14(10):991-1002
Anche l’utilizzo di animali geneticamente modificati non ha sortito i risultati ricercati in questa precisa area di studio:
Coggins CR. A further review of inhalation studies with cigarette smoke and lung cancer in experimental animals, including transgenic mice. Inhal Toxicol. 2010 Oct;22(12):974-83. doi: 10.3109/08958378.2010.501831
Certo, di tanto in tanto in qualche laboratorio si riesce a ricreare una qualche forma tumorale in qualche modello murino sottoposto a determinate condizioni sperimentali, ma i risultati appaiono statisticamente molto deboli e la riproducibilità dei risultati risulta inconsistente in successivi test.
Ecco perchè viene confermato in peer review, e da importanti ed illustri membri della comunità scientifica biomedica, che ad oggi non esiste un modello animale adeguato per gli studi sulla correlazione fumo di sigaretta-carcinoma, o anche che il benzene non induce la leucemia nel roditore, e che mutazioni genetiche puntiformi indotte dall’arsenico non vengono rilevate negli animali:
Silbergeld, E. K. (2004). Commentary: the role of toxicology in prevention and precaution. Int J Occup Med Environ Health 17, 91-102
Basketter, D.A., et al. (2012). A roadmap for the development of alternative (non-animal) methods for carcinogenicity testing. ALTEX 29, 41–55
Anche io ricordo di aver letto dati particolarmente interessanti riportati in importantissimi testi scientifici di riferimento:
”La scarsa correlazione tra le varie specie indica che questi test non sono sufficientemente affidabili nel predire il rischio per l’uomo, pertanto si raccomanda che i nuovi farmaci non vengano impiegati in gravidanza, a meno che non sia assolutamente necessario e sotto la stretta sorveglianza del medico”
Humphrey P. Rang, M. Maureen Dale, James M. Ritter, Rod J. Flower. Farmacologia. Elsevier srl, 2008
Alfredo Lio