Di complotti è pieno il mondo – Organi predati?
Anche se quest’articolo potrà sembrare come un annuncio pubblicitario per favorire le donazioni di organi ha solo l’obiettivo di illuminare un argomento che, malgrado se ne parli tanto, spesso e da molto tempo, desta ancora molte perplessità e dubbi che sfociano immancabilmente nel classico complotto. Ora avete capito perché ne parlo. Cercherò di evitare il più possibile incomprensibili tecnicismi anatomo-fisioilogici derivato da una personale deformazione professionale essendo il sottoscritto componente di un’equipe sanitaria che si occupa appunto di osservazione e assistenza ai potenziali donatori.
Ora l’argomento è un po’ ostico da affrontare, specie alla luce dei fatti che purtroppo si parla dello spauracchio di ogni individuo e cioè la morte, ma , malgrado sembri una delle classiche pubblicità pro donazioni , la morte di una persona è sicuramente un evento infausto, ma lo è di più il constatare che il sacrificio potrebbe essere più tollerabile con la possibilità di ridare la vita ad altre persone che stanno morendo donando i propri organi. Io lo considero un gesto di civiltà. Sono un potenziale donatore, naturalmente con la speranza di non diventarlo mai il che vorrebbe dire una lunga vita in salute, ma non certo mi esimerei dalla possibilità di poter contribuire a migliorare la vita di qualcuno che con i miei organi potrebbe ritardare il suo appuntamento con l’aldilà.
Malgrado tutte le buone intenzioni di chi “sarebbe” anche propenso alla donazione dopo morto i dubbi che ne scoraggiano l’adesione sono molti , alimentati dalla paura che gli organi vengano prelevati non dopo la morte ma quando ci sia ancora vita in corpo.
Approfittando di questi dubbi da un po’ di anni ha preso piede un’iniziativa che si definisce “apolitica e non lucrativa” atta a evitare quella che definiscono “ predazione di organi “ o “ morte a cuore battente”. Visto che l’iniziativa ha i suoi proseliti e comunque assume l’aspetto del classico complotto mi sembra il caso di approfondire cercando di togliere i vari dubbi che ruotano intorno alla donazione di organi, anche perché se c’è una cosa che non posso tollerare è chi specula sulla salute delle persone e sono cosciente del fatto che ogni proselita di detta associazione contribuisce a gettare nell’ignoranza un contesto che invece è chiarissimo: la donazione viene fatta solo dopo la morte, non prima.
Approfondiamo rispondendo alle varie affermazioni della “Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la morte a Cuore Battente” nella pagina “Quello che non ti hanno detto”.
Affermazione 1
“Non ti hanno detto che l’espianto di organi quali cuore, fegato, polmoni, reni, ecc., si effettua da persona in coma, sottoposta a ventilazione forzata, e non da un morto in arresto cardio-circolatorio-respiratorio, come tutti intendiamo”
Innanzitutto ci tengo ad una precisazione che per molti potrebbe sembrare solo un puntiglio sui termini ma si sa che a volte le parole hanno un impatto psicologico devastante: due sinonimi vengono percepiti in maniera diversa. Non si parla mai di “Espianto” ma di “Prelievo” di organi. Il concetto di espianto rende l’idea di un qualcosa che viene letteralmente strappato con forza dal corpo avvalorando la tesi di chi vede nella donazione qualcosa di turpe, il prelievo ha un impatto meno violento . Ma fino a questo punto si tratta solo di termini, il succo è un altro.
C’è un piccolo equivoco di fondo che nasce dall’ignoranza in campo medico di chi sostiene che gli organi vengono prelevati da “persone in coma”.
Cos’è il coma? Il coma è un profondo stato di incoscienza determinato da vari fattori che incidono con le funzionalità del cervello. Il malato in coma non risponde agli stimoli esterni e la prognosi non è mai ben definita: potrebbe esservi una completa guarigione alla risoluzione della causa del coma , potrebbe esserci un “risveglio” con alcuni danni in caso ci siano lesioni permanenti o potrebbe sopraggiungere la morte. Il coma non è mai confuso con la morte e non per il fatto che il cuore batte ancora, come sostengono i sopracitati esperti nella salvaguardia della vita, e in nessun caso si procede al prelievo di organi in caso di coma. Il coma è determinato, come abbiamo detto sopra, da alcuni fattori chimici ( intossicazioni ) o fisici ( traumi , ischemie ) che determinano uno stato di incoscienza. Come detto la situazione potrebbe essere reversibile, per esempio molte encefaliti di tipo virale provocano una certa ipertensione endocranica con edema cerebrale che comprimendo provoca l’ipofunzionalità di alcune aree del cervello con conseguente stato di incoscienza. In molti casi il coma provoca solo incoscienza e non inibizione della funzionalità respiratoria quindi confondere uno stato di coma con una morte cerebrale è clinicamente impossibile. In questi casi una volta risolta la causa del coma, e cioè l’infezione, e assistita la persona fino al completo assorbimento dell’edema si ha una ripresa praticamente totale, naturalmente sto un po’ schematizzando non entro nei dettagli. Qualcuno potrebbe sostenere che questa è la prova che la mancanza di coscienza non è sinonimo di morte e io confermo, ma ribadisco che lo stato di coma non è un parametro sufficiente per determinare uno stato di morte cerebrale.
Ecco!
L’ho detta!
Morte cerebrale. È una definizione che credo crei più danni che chiarezza. Io la chiamerei semplicemente con il suo nome e cioè morte e scusatemi se approfondisco adesso con degli esempi che sembrerebbero assurdi a chi non è all’interno dell’arte sanitaria.
Cos’è la vita e cos’è la morte?
Purtroppo nella pratica si da al cuore molta più importanza di quella che effettivamente ha fino a incorrere nell’equivoco che attività cardiaca e vita sono diventati sinonimi: nel corpo c’è vita fino a che il cuore batte.
Sappiamo che un cuore arrestato non è sinonimo di morte se così non fosse sarebbe inutile cercare di rianimare una persona senza attività cardiaca. Sappiamo per certo che un arresto prolungato nel tempo , circa cinque minuti, genera dei danni permanenti al cervello e che dopo venti minuti si ha la certezza della morte della persona .
Ma perché si può avere questa certezza?
Perché il cervello ormai è diventato una massa informe senza alcuna attività: è morto. Il resto non conta. Una volta necrotizzato il cervello il resto del corpo non ha alcuna utilità e quindi la persona è morta.
Credo nessuno tra i razionali nutra dei dubbi sul fatto che la vita risiede nel cervello, quindi cercare di portare l’essenza dell’individuo al centro di un petto pulsante è un romantico tentativo di dare credibilità ad un anima che scientificamente non ha nulla di concreto.
Ma fino a qui credo di non aver spiegato un gran ché.
In questi casi, e cioè nell’eventualità di una morte cerebrale, il cuore batte e quindi non è l’arresto che determina la necrosi del cervello e quindi la morte allora perché dovremmo ritenere una persona viva?
Perché il cuore batte ancora?
Il cuore non è che batte perché è il cervello a comandarlo, ma è come se vivesse di vita propria rispondendo in maniera chimica ai comandi impartiti a livello centrale. Ho sottolineato in maniera chimica per evidenziare il fatto che si può intervenire dall’esterno per mantenere l’attività cardiaca anche quando il corpo, a causa della morte del coordinatore cioè il cervello, non è più in grado di produrre le sostanze che comandano al cuore come comportarsi. Ora , per dimostrare “l’estraneità” del cuore al sistema nervoso centrale basta pensare proprio ai trapianti di cuore. Un cuore trapiantato è un estraneo per il nuovo sistema nervoso dell’ospite. È un muscolo senza innervazione messo nel petto del ricevente che attraverso un reinnesto al sistema vascolare può svolgere la sua funzione. Non è legato ai nervi del ricevente essendo attualmente impossibile riallacciare i nervi del corpo .
Eppure batte.
Perché?
Perché il resto del corpo produce per lui gli ormoni necessari alla sua attività coordinati dal cervello e ghiandole annesse e lui svolge la funzione per cui è stato concepito: pompare sangue fregandosene del fatto che si trova in un nuovo corpo.
Analogamente in un corpo il cui cervello non è funzionante il cuore continua a pulsare fino a che in circolo vi è ossigeno a sufficienza per non incorrere in una necrosi e le sostanze adatte per la sua attività. Il cuore continua a battere perché in maniera artificiale si garantisce la respirazione e una buona emodinamica fornita dall’uso di catecolamine attraverso vie parenterali sopperendo alla loro mancanza naturale. In pratica, per fare alcuni esempi concreti, si somministra Dopamina e Noradrenalina che mantengono le contrazioni cardiache e la pressione arteriosa e altri farmaci , oltre che liquidi, per bilanciare l’apporto elettrolitico e compensare la poliuria che generalmente viene determinata a seguito della morte cerebrale.
Alla luce di tutto ciò abbiamo un cervello ormai necrotico che ha smesso di funzionare in maniera permanente ( vedremo tra poco come lo si accerta ) , due polmoni che scambiano ossigeno e anidride carbonica in maniera artificiale e un cuore che batte grazie a sostanze immesse dall’esterno. Possiamo considerare ancora in vita la persona per il fatto che il cuore non è fermo e il corpo è caldo?
Ma ora il tasto dolente. Come si ha la certezza che il cervello sia irreparabilmente morto?
Innanzitutto ci tengo a precisare che per morte cerebrale si intende la mancanza di tutte le funzioni del cervello e non solo lo stato di incoscienza che come abbiamo visto rappresenta il coma.
Per accertarlo vi sono varie metodiche sia cliniche che strumentali.
In primis eseguendo una Risonanza Magnetica Nucleare o un AngioTac dell’encefalo appare evidente la completa assenza di vascolarizzazione evidenziando che ormai all’interno della scatola cranica è presente solo una informe massa gelatinosa , scusate se sono crudo nei termini ma espongo solo la realtà dei fatti in modo che venga compresa, semplicemente morta.
L’accertamento di morte avviene prima in maniera clinica attraverso l’ispezione dei nervi cranici utilizzando alcuni test che evidenziano l’assenza della loro funzione. L’assenza di tutti i riflessi che dovrebbero evidenziarsi vuol dire una sola cosa e cioè che l’encefalo ha smesso di funzionare.
Elenco senza dettagliarli troppo, magari se qualcuno pi è interessato ad approfondire ne riparliamo tra i commenti, i vari test che vengono eseguiti per determinare la probabile morte cerebrale:
1) controllo dei riflessi carenali, in pratica si cerca di stimolare la tosse in maniera artificiale ;
2) riflesso corneale, si stimola toccando la cornea cercando di vedere un naturale ammiccamento. Di riflesso si ha la tendenza a chiudere gli occhi;
3) riflesso oculo-vestibolare, si inietta all’interno dell’orecchio dell’acqua ghiacciata generando una situazione di fastidio. Si dovrebbe osservare un nistagmo cioè una serie di movimenti dell’occhio;
4) riflesso oculo-cefalico, conosciuto anche come riflesso degli “occhi di bambola”, si scuote la testa attraverso la nuca osservando se gli occhi si comportano come le vecchie bambole di porcellana e cioè continuano a fissare verso avanti;
5) riflesso fotomotore, si osserva il comportamento della pupilla all’applicazione di una fonte di luce;
6) riflesso cilio-spinale consiste nell’aumento del diametro pupillare in risposta all’applicazione di uno stimolo doloroso;
7) test di apnea, mantenendo la persona in iperossigenazione ma senza ventilazione forzata si attende che la pressione della Co2 nel sangue superi i 60 mm di Hg cercando di evidenziare la ripresa di un’attività respiratoria spontanea. In presenza di attività cerebrale il cervello invia ai polmoni l’impulso ad effettuare degli atti respiratori come ultimo tentativo di smaltire le scorie dannose ;
8) test di reazione all’atropina, si somministra dell’atropina in varie dosi , in caso di assenza di attività cerebrale la frequenza cardiaca rimane invariata in caso di attività la somministrazione determina tachicardia.
L’accertamento viene eseguito da una commissione costituita da un neurologo, un anestesista-rianimatore e un medico legale.
La diagnosi di morte si esegue solo con un elettrocardiogramma in maniera continuativa per 20 minuti e la commissione esamina la persona per tre volte durante la fase di accertamento. Solo l’assenza totale e certificata tramite EEG di tutte le derivazioni cerebrali viene definita morte.
In pratica , malgrado se ne possa dire il prelievo di organi viene effettuato solo dopo il sopraggiungere della morte, anche se il cuore continua a battere e il corpo è caldo.
Ora , continuando con le affermazioni della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente , sembra non ci sia limite all’ignoranza o ancor peggio alla cattiva fede.
Affermazione 2
“La persona viene incisa dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo è roseo e tiepido, urina, può muovere gambe, braccia, tronco, ecc… Le donne gravide portano avanti la gravidanza.”
Tutte cose vere , ma non dimostrano nulla. Abbiamo capito perché il cuore batte e il corpo è roseo e tiepido. Il resto avviene in maniera analoga.
La persona urina perché i reni mantengono la loro funzionalità e spesso accade che funzionano anche troppo generando uno squilibrio emodinamico che costringe all’utilizzo di farmaci per contrarre la diuresi e mantenere l’idratazione attraverso l’infusione di liquidi.
Il fatto che muove gambe e braccia anche questo è vero ed è proprio uno dei segni che contraddistingue la mancanza di controllo del cervello. Il sistema tattile e motorio della periferia risponde a stimoli istintivi comandati dal sistema spinale. Tutti lo abbiamo sperimentato magari appoggiando inavvertitamente una mano su un fornello acceso . Il dolore genera un’immediata risposta da parte dei nervi spinali che fanno retrarre il braccio e poi lo stimolo arriva al cervello. È un meccanismo di difesa atto ad accelerare i tempi di reazione in caso di pericolo, se il cervello dovesse pensare anche a questo saremmo nei guai.
Per le gravidanze è vero ma sempre per lo stesso motivo, anche se dubito che poi non si abbiano danni al neonato. Ribadisco che il corpo continua a svolgere in maniera più o meno egregia la sua funzione, se così non fosse anche gli organi prelevati sarebbero inutilizzabili, è il cervello ad essere morto e personalmente ritengo che un corpo senza cervello è comunque un corpo morto: il cervello è la vita.
Affermazione 3
“Non è vero che prima si interrompa la ventilazione e che poi, a cuore e respiro fermi, si inizi il prelievo, ma è proprio l’opposto.”
Vero, ma sinceramente non è l’informazione che viene data in caso di donazione. Non mi è mai capitato di vedere, sentire o dire un’idiozia simile. L’informazione è chiara che mi si dia dimostrazione che si pubblicizza che il prelievo viene fatto a cuore e respiro fermi che provvedo personalmente a denunciarne l’autore. Questa è un’affermazione da vero criminale.
Affermazione 4
“Gli organi vengono tolti da persona che ha perso la coscienza, le cui reazioni alla sofferenza prodotta dall’espianto sono impedite da farmaci paralizzanti o da anestetici.”
Altra affermazione che denota la cattiva fede o l’ignoranza di chi le afferma. L’accertamento viene eseguito solo dopo un lungo periodo senza anestetici o paralizzanti. In caso di sospetta intossicazione da droghe o alcool viene sempre impiegato un tempo necessario al suo smaltimento prima dell’accertamento quindi anche in questo caso si può stare tranquilli e gli esperti della legado vrebbero vergognarsi.
Ma la Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente, non è l’unica associazione che si oppone in maniera strenua a quella che definiscono morte a cuore battente , altre iniziative analoghe sostengono di voler difendere gli stupidi creduloni da chi vuole trasformarli in vittime. Emblematico è il sito www.trapianti.org in cui vengono anche venduti libri esplicativi come ad esempio “Perché no ai Trapianti” di Gennaro Anziano un superesperto di medicina essendo “un Ingegnere Architetto, pittore, scrittore, filosofo e studioso dell’uomo e del suo universo interiore. Cultore di yoga, è allievo da oltre trent’anni di Chögyal Namkhai Norbu, uno dei più grandi Maestri tibetani contemporanei” .
Tutti sostengono che i donatori sono inconsapevoli vittime a cui vengono depredati gli organi quando ancora in vita. Chi dona lo fa con amore perché capisce che da una vita spezzata ne può nascere un’altra. Perché hanno capito che non ha senso portare gli organi nella tomba quando possono essere utili. Le uniche vittime di questa storia non dono i donatori , ma i malati che si trovano in una lunga lista d’attesa verso una nuova vita contrastata da questi ignoranti speculatori che , è il caso di dirlo, depredano i nostri organi seppellendoli sotto tre metri di terra con le loro stupide e infondate retoriche.
Luca Menichelli
31 comments
Io sono un trapiantato di fegato, mi si era letteralmente spappolato a seguito di una intossicazione da funghi velenosi e vedere che qualcuno nega la possibilità di riacquistare la vita attraverso la donazione di un qualcuno che non c’è più mi fa incazzare e anche di brutto. Chi mi ha donato il fegato otto anni fa con queste elucubrazioni senza senso è morto due volte. Si dovrebbero o informare bene o vergognare. Grazie dell’articolo.
Alla faccia di questi buffoni che sparano ignobili falsità, io ho nella mia borsetta una dichiarazione di donatrice. Ma ho constatato purtroppo che non basta dato che poi chiedono il consenso ai miei famigliari ed è quello che conta, altro che silenzio assenso come dice il documento della lega contro la predazione di organi. Non mi va perché mio marito ha già detto che nel caso nega il consenso perchè non si fida del fatto che essendo un donatore facciano di tutto per salvarmi la vita. Mai madre ha detto che negherebbe perchè ” che ne sai che poi non ti servono nell’aldità?” Ma la mia volontà possibile che non serve a nulla? Ci vorrebbe un testamento?
Ottimo post. Chiaro e conciso. Purtroppo a questo mondo ci sono anche i mascalzoni per ignoranza, e sono i più incurabili
Certa gente si meriterebbe di vivere un solo mese in dialisi. 😡
Poi voglio vedere se hanno ancora il coraggio di sostenere certe cose… :-*
Ilaria il tuo è un problema molto comune ed effettivamente crea un po’ di confusione. Generalmente nessuno va contro il volere dei familiare a meno ché non ci sia una esplicita documentazione scritta che in via teorica è inappellabile. Teorica perché si sa che in caso di contenzioso legale sono i giudici a decidere e non si sa mai come vanno a finire le cose. Io ti consiglierei in caso di rivolgerti all’AIDO e comunque sempre con l’augurio di non dover mai subire questa incombenza 🙂
[quote name=”Ilaria”]Alla faccia di questi buffoni che sparano ignobili falsità, io ho nella mia borsetta una dichiarazione di donatrice. Ma ho constatato purtroppo che non basta dato che poi chiedono il consenso ai miei famigliari ed è quello che conta, altro che silenzio assenso come dice il documento della lega contro la predazione di organi. Non mi va perché mio marito ha già detto che nel caso nega il consenso perchè non si fida del fatto che essendo un donatore facciano di tutto per salvarmi la vita. Mai madre ha detto che negherebbe perchè ” che ne sai che poi non ti servono nell’aldità?” Ma la mia volontà possibile che non serve a nulla? Ci vorrebbe un testamento?[/quote]
Arjuna l’ipocrisia sforna migliaia di figli e questi ne fanno parte. Come fai notare loro sono contro la “predazione di organi” mica hanno mai detto se ne usufruirebbero. Dubito che poi rispetterebbero la coerenza con quanto proclamato. In definitiva ragionano ” Io non dono, ma se mi serve…” come fanno un po’ tutti quelli che sono titubanti sulla questione donazione d’organi.
In questo caso però si rasenta la follia segno , come detto, o di una profonda ignoranza o di una profonda malafede con lo scopo solo di creare qualcosa che faccia parlare di se. In tutti e due i casi sono da biasimare… Purtroppo però sono in molti a credere a qualcosa che impedisce le donazioni. Siamo molto indietro e persone come la mamma di Ilaria che molto Egittologicamente pensa che forse nell’aldilà potrebbero servigli gli organi ve ne sono molti. In molti casi il prelievo viene considerato come una profanazione del corpo , mella bara lo si vuole integro. Sono un cinico ma dico spesso che un corpo morto è destinato a marcire dentro una bara quindi crearsi remore per un taglio e qualche organo in meno non lo comprendo.
Altrettante sono le persone che hanno paura del fatto che non viene fatto di tutto per salvare un potenziale donatore e questa è un’accusa inaccettabile. Viene fatto tutti e si aspetta anche quello che molti definirebbero miracolo, quando anche questo risulta impossibile perché la persona è morta allora si procede…
Si può stare tranquilli.
[quote name=”Arjuna”]Certa gente si meriterebbe di vivere un solo mese in dialisi. 😡
Poi voglio vedere se hanno ancora il coraggio di sostenere certe cose… :-*[/quote]
Mi voglio complimentare con il Dott. Menichelli per l’ottimo articolo che fa chiarezza in un oscuro mondo come quello dei trapianti. Molte vite potrebbero essere salvate se non ci fosse la paura o , chi lo sa, la pigrizia a negare la donazione. Una guerra lunga che non so se vedrà mai una fine.
Credo che lei abbia toccato un punto importante dicendo quel suo “Pigrizia”. Effettivamente nella maggior parte dei casi nemmeno ci si pensa ,anche per motivi scaramantici. Sembra che si voglia rifuggire un discorso sulla propria morte. Ma io sottolineo anche la completa mancanza di informazioni adeguate. Di trapianti se ne parla poco in alcune zone e per niente in altre. La gente non sa nemmeno cosa sia e non è difficile che alla fine , messi davanti alla scelta di offrire gli organi di un familiare, l’ignoranza del tema porti ad aver paura che si prelevino organi da persone vive.
[quote name=”Dott. Piero Giardini”]Mi voglio complimentare con il Dott. Menichelli per l’ottimo articolo che fa chiarezza in un oscuro mondo come quello dei trapianti. Molte vite potrebbero essere salvate se non ci fosse la paura o , chi lo sa, la pigrizia a negare la donazione. Una guerra lunga che non so se vedrà mai una fine.[/quote]
Ho nel portafogli sempre con me la dichiarazione di assenso alla donazione d’organi in caso di morte.
Il nocciolo della questione , non confessato da chi si oppone ai trapianti, è chiaro, il loro concetto di vita, è legato a idee come anima o Karma o altre simili credenze.
Per chi ha queste convinzioni, l’idea che la vita sia essenzialmente celebrale è tremendamente, insopportabilmente laica.
Ognuno di noi percepisce la perdita di fascino che deriva dall’equazione vita = attivita celebrale, si ha la sensazione di perdere qualcosa nel momento in cui si accetta questa identificazione, e quel qualcosa sono l’insieme di concetti mistico/ religiosi, concernenti la vita, che ognuno di noi ha inevitabilmente assorbito nella propria infanzia.
L’adulto razionale sa analizzare e prendere decisioni corrette, altri no.
[quote]Il nocciolo della questione , non confessato da chi si oppone ai trapianti, è chiaro, il loro concetto di vita, è legato a idee come anima o Karma o altre simili credenze.[/quote]
Non so io non relegherei tutto ad una dimensione mistica, secondo me la maggior parte se ne frega del discorso anima , e credo più ad un fatto di , chiamiamola, ignoranza derivata non dalla mancanza di intelligenza, ma di informazioni adatte. È una questione culturale che andrebbe rivista con l’informazione…
Bene e non è che finisce quì a quanto pare. L’ignoranza non ha confini leggete quì: [url]http://famigliacattolica.blogspot.com/2011/04/predazione-organi.html[/url]
Paranoia pura.
Come detto in precedenza li vorrei vedere se avessero bisogno di un organo o dopo anche solo un mese di dialisi se cambiano idea. Scusate il termine , ma sono dei veri stronzi.
Ma che caz… Non ho parole . Follia pura. Ma a questo porta la voglia di fare notizia e apparire in prima pagina? Che si vadano a fare un giro dove la gente soffre e ha bisogno di un organo con una lista di anni a causa dell’insana tendenza a portare gli organi nella tomba. Ragazzi diventiamo tutti cenere, almeno la soddisfazione di dire che abbiamo salvato una vita. Ignoranza pura.
Io sono iscritto all’AIDO. Un tempo avevo dei dubbi, ma poi mi sono informato e ho capito che è la cosa giusta da fare.
Il grande Eistein disse ” Solo due cose sono infinite:l’universo e la stupidita’ umana,e non sono sicuro della prima”. Se qualcuno volesse ancora una dimostrazione a quanto sostenuto dal grande scienziato basta che legga questo: http://forum.nexusedizioni.it/la_morte_a_cuore_battente-t993.0.html
Credo proprio che dovrò mandare una bella letterina di stima a questa “Lega Nazionale contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente”
Grazie della pagina, rende onore alla memoria di mia moglie che lo scorso anno mi ha abbandonato, ma ora il suo cuore e i polmoni hanno dato speranza ad altre persone. Ho scritto a questa Nerina per dirle il mio punto di vista, anche se sicuramente l’ho gridato al vento. Dovrebbe vergognarsi a diffondere simili allarmismi.
Anche se non la conosco ed è passato molto tempo le faccio le mie condoglianze, lei e sua moglie siete un esempio anche nel dolore che le è stato cagionato.
Tempo fa anch’io ho scritto alla Lega per due volte, ma non ho avuto alcuna risposta. O non hanno il coraggio di rispondere oppure, magari, hanno cessato la loro attività. Io li sommergerei di mail.
[quote name=”Enrico Amauri”]Grazie della pagina, rende onore alla memoria di mia moglie che lo scorso anno mi ha abbandonato, ma ora il suo cuore e i polmoni hanno dato speranza ad altre persone. Ho scritto a questa Nerina per dirle il mio punto di vista, anche se sicuramente l’ho gridato al vento. Dovrebbe vergognarsi a diffondere simili allarmismi.[/quote]
Mi associo a quanto detto dal Dott. Giardini, il suo e quello di sua moglie sono stati gesti di alta civiltà. Sullo scrivere alla Lega Anti Predazione Organi è battaglia persa, l’ho fatto anche io varie volte, ma senza alcuna risposta il che potrebbe anche dire che non sono più attivi anche se i loro documenti continuano a girare in rete.
[quote name=”Dott. Piero Giardini”]Anche se non la conosco ed è passato molto tempo le faccio le mie condoglianze, lei e sua moglie siete un esempio anche nel dolore che le è stato cagionato.
Tempo fa anch’io ho scritto alla Lega per due volte, ma non ho avuto alcuna risposta. O non hanno il coraggio di rispondere oppure, magari, hanno cessato la loro attività. Io li sommergerei di mail.
[quote name=”Enrico Amauri”]Grazie della pagina, rende onore alla memoria di mia moglie che lo scorso anno mi ha abbandonato, ma ora il suo cuore e i polmoni hanno dato speranza ad altre persone. Ho scritto a questa Nerina per dirle il mio punto di vista, anche se sicuramente l’ho gridato al vento. Dovrebbe vergognarsi a diffondere simili allarmismi.[/quote][/quote]
Ho donato gli organi di mio figlio. Mi sono pentito ! Desidero ricordare a tutti gli entusiasti della donazione la grande opportunita’ che loro stessi hanno di donare personalmente oggi stesso e non in un futuro improbabile un rene o parte di fegato, pancreas, o polmone. L’ invito a farsi espiantare è rivolto in particolare ai piùentusiasti : giornalisti, gente della televisione, politici, chi governa la Sanità, anestesisti, chirurghi, infermieri della lobby trapiantistica.
La immediata donazione con prelievo di un loro organo sarebbe un gesto concreto di altruismo e coerenza finalizzata a salvare le vite che a loro sono tanto a cuore.
Ove non considerassero oggi stesso questa opportunita’ nelle prossime settimane recandosi in uno degli Ospedali della nostra bella Italia la smettano di invitare i loro concittadini a fare quel che essi rifiutano di fare per salvare vite umane con gesto veramente altruistico ed i n vita .
Il tanto sbandierato consenso informato per la donazione ( prelievo gentile ) come pure nella sottoscrizione di una donor card non e’ assolutamente “informato “. Il piu’ illustre trapiantologo tedesco affermava in proposito “If we inform the public properly we won’t be able to procure organs any longer” ( traduzione : Se informassimo propriamente il pubblico noi non saremmo piu’ in grado di procurarci organi ). Non osiamo immaginare quale potrebbe essere la giusta reazione dei genitori e dei parenti se conoscessero la verità !
La firma di donazione è ottenuta oltretutto da padri e madri certamente incapaci di intendere e di volere in quel momento, disperati e terrorizzati nel momento più tragico della vita di un essere umano, obnubilati dal dolore piu’ atroce che è la morte di un figlio, massacrati da una enorme pressione psicologica , torturati da un’ansia incontenibile sul futuro della loro vita senza il loro figlio, abbandonati da tutti e lacerati da terribili sensi di colpa specie quando si tratta di bambini. La firma è a mio parere da considerarsi giuridicamente nulla.
Oltretutto i poveri genitori vengono per solito circondati, assaliti e interrogati quasi fossero criminali da polizia, carabinieri, procuratori della repubblica, cronisti e curiosi, e quasi sempre raggiunti ed intimoriti da avvisi di garanzia per omicidio del proprio figlio : la peggiore delle imputazioni nel momento peggiore della vita di un essre umano.
Occorrerebbe mostrare filmati di espianti ai cittadini. Potranno vedere l’ orrore della rimozione di un cuore battente e di fegato, e reni di un piccolo bambino !
considerare eroi solo ed unicamente coloro che hanno avuto la forza straordinaria di rimanere accanto al loro figlio morente o come vuole la logica trapiantistica MORTO CEREBRALE ed hanno dichiarato un secco e disperato NO ai professionisti della cosiddetta donazione che vanno sotto il nome di Coordinatori.
Quei padri e quelle madri pur avendo tutti contro non hanno abbandonato il loro figlio morente o morto secondo Harvard come invece propongono coloro che per professione devono procurare firme che li liberino da conseguenze legali ,e continuano a propagandare l’ altruismo……altrui.
Donate in vita un organo ( polmone o parte di fegato ) a un estraneo e vi considererò altruisti !
Gentile Svevus, innanzitutto la ringrazio per l’intervento e sinceramente mi dispiace sia per la sua perdita che epr il suo pentimento.
Rimarco il fatto che la dnazione deve errere e rimanere per sempre una cosa volotaria e nessuno dovrebbe fare pressioni per convincere una persona a fare una cosa che in coscienza non si sente di fare. Se ha a vuto pressioni per convincerla a donare gli organi di suo figlio sono il primo che si dissocia a questa pratica che, ammetto, qualche professionista perpetra. Ma la mia polemica in questo articolo verte su altri fronti, e cioè sull’azione di terrorismo che viene fatta generando disinformazione sull’effettiva morte della persona che dona. il donare o meno deve essere una questione di coscienza personale e il rifiuto deve derivare da una effettia vonvinzione a non farlo e non dalla paura che non venga fatto tutto il possibile per salvare una vita. Mi occupo da anni di assistere a donazioni, non mi occupo del trapianto successivo, ma solo di quello che spesso viene definito “!espianto” e mi creda non è una cosa semplice per noi come lei può pensare. Apparentemente lavorare su una persona il cui cuore batte può dare l’impressione che si stia togliendo la vita ad una persona, ma non è così. Purtroppo la natura ha già fatto il suo corso e a parte un corpo che è ancora vivo la persona è a tutti gli effetti deceduta. È brutto parlare in questi termini , ma è così. Il punto della situazione è che none siste, e di questo mi assumo la responsabilità in quanto facente parted ella categoria, una corretta informazione al riguardo che consentirebbe alle persone di arrivare, in caso di evento avverso, reparate all’evento. Ora vorrei , scusi se mi eprmetto, chiederle se l’avrebbe pensata così anche trovandosi dall’altra parte della medaglia e cioe al posto di trovarsi di fronte alla scelta di dover donare si fosse trovato davanti alla scelta di essere un ricevente, lei o suo figlio o qualsiasi dei suoi cari. Sinceramente mi viene difficile credere che si sarebbe rifiutato di dare una speranza di vita attraverso un trapianto. Io le consiglierei di rivedere positivamente la sua scelta e di essre orgoglioso di quanto ha fatto perché ha contribuito a salvare delle vite e non ad aggiungere delle firme alla statistica dei trapianti, se non ci crede vada a fare questa polemica a chi ora sta vivendo grazie a degli organi donati . Io sono un donatore o meglio lo potrei essere all’occorrenza e senza remore e sinceramente non mi reputo né altruista né un eroe per la mia scelta, ma solo una persona consapevole che dopo la morte diventerò cenere e se posso aiutare qualcuno a vivere meglio lo farò volentieri, sempre nella speranza di non dover ottemperare alla mia donazione ( voglio una vita lunga e intensa non aspiro a morire giovane ) .
Lei ha fatto una scelta, anche chi non vuole donare fa una scelta che comunque va rispettata, ma per favore evitiamo allarmismi o retoriche derivate da mala informazione o paure infondate o estrema sfiducia nei confronti di chi come noi ha solo voglia di mglioarre le vite degli altri e chi ora può vivere grazie al nostro intervento mi creda la pensa diversamente da lei e lo penserebbe anche lei al posto loro .
Grazie comunque dell’intervento , siamo sempre alla ricerca di un confronto costruttivo con persone che come lei la pensano diversamente .