Il Chupacabra in Venezuela
Un altro chupacabra, stavolta in Venezuela. Proseguono i ritrovamenti di presunti esemplari, vivi o morti, della leggendaria creatura che ucciderebbe il bestiame e succhierebbe il sangue delle vittime (da qui il suo nome, che in spagnolo significa “succhia-capra”). Come sia fatto un chupacabra è difficile dirlo, dato che ci sono descrizioni alquanto diverse. Uno dei casi che hanno avuto più notorietà è quello della bestia di Cuero, in Texas: la carcassa etichettata come quella di un chupacabra apparteneva in realtà a un coyote che aveva perso il pelo per una malattia. Proprio la mancanza del pelo sembra essere diventata il tratto distintivo, così che quando spuntano le foto di mammiferi, vivi o morti, che hanno perso il pelo la bestia viene etichettata come un chupacabra.
In questi giorni, come si diceva, ne è saltato fuori uno in Venezuela, a San Antonio de los Altos. Secondo quel che riferisce El Propio, un tale ha caricato la foto su Facebook raccontando che erano state uccise alcune galline e poi, l’8 settembre, era stato trovato lo strano animale.
L’aspetto della bestia può in effetti apparire strano. Siamo abituati a vedere animali come questi coperti dalla loro pelliccia e la perdita del pelo può renderli difficili da riconoscere. Tuttavia osservando la lunga coda e le dita affusolate e soprattutto la dentatura e la parte posteriore della mandibola, sembra che si possa affermare con certezza che il chupacabra venezuelano è in realtà un opossum.
Giorgio Castiglioni, redattore di Mah
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