Topi dietro le sbarre
Un’analisi precisa e puntuale sul mondo della sperimentazione animale e dei laboratori di ricerca scientifica: in arrivo un libro sull’argomento per fare il punto sulla situazione odierna. Quante volte abbiamo sentito, attraverso i media oppure letto in alcuni luoghi del web, di animali che vengono utilizzati nella sperimentazione scientifica o magari parlare della vivisezione e dei diversi maltrattamenti che, in nome della ricerca farmacologica e scientifica tout court, verrebbero inferti ad animali chiusi nelle gabbie degli appositi stabulari da ricercatori privi di scrupoli?
E quante volte abbiamo visto delle immagini o filmati in internet in cui appaiono animali torturati in nome della ricerca scientifica portata avanti da multinazionali farmaceutiche disposte a tutto (anche a nascondere le verità sulle cure per patologie gravi?) al solo scopo di vendere e poter mettere su un mucchio di soldi? Ma i fatti stanno veramente in questo modo? Quante persone (in tutta sincerità), non addette ai lavori, conoscono davvero la differenza tra la parola vivisezione e l’espressione sperimentazione animale? E quanti sanno veramente come funziona questo campo di ricerca con tutte le implicazioni di natura giuridica, etica e scientifica?
È ormai prossimo all’uscita (14 marzo 2016) il primo libro sulla sperimentazione animale del biotecnologo e giornalista scientifico Federico Baglioni, dal titolo Topi dietro le sbarre, C1V Edizioni, pp. 164, € 15, un saggio a carattere divulgativo (ma molto ben documentato), curato da Armando de Vincentiis, che fa il punto sulla situazione attuale intorno al mondo della sperimentazione scientifica e sui modelli animali che consentono di testare farmaci provare tecniche chirurgiche o terapie strumentali. Un’ opera molto importante che cerca di far luce su un argomento quasi mai chiaro e che può dare adito (non di rado) a interpretazioni erronee e imprecise, soprattutto quando gli utenti del web vanno a ricercare informazioni di natura scientifica in alcuni siti che pubblicano di tutto, ma senza controllo alcuno e senza aver eseguito nessuna verifica delle notizie circolanti.
Ed ecco che Baglioni parte dalle origini di alcuni scritti di antica medicina che raccontano della famigerata vivisezione (letteralmente sezionare da vivi): risalgono, infatti, agli assiro-babilonesi (2000 a. C.) e alla scuola alessandrina egiziana ((300 a. C.) i primissimi documenti che ci testimoniano di questa pratica (ormai abbandonata da decenni) che non va affatto confusa con la sperimentazione animale contemporanea. L’autore di questo bel volume fornisce al lettore ogni informazione specifica che riguarda questo tipo di ricerca, iniziando da una serie di direttive a livello europeo e dalle leggi specifiche adottate da ogni Paese membro della Comunità Europea che vanno a disciplinare e controllare tutte le delicate fasi della sperimentazione per meglio garantire all’animale un trattamento dignitoso ed evitargli sofferenze gratuite e inutili.
L’autore, oltre a dedicare delle interessanti pagine agli animali utilizzati nella ricerca, e a fornire le percentuali di impiego delle specie (con un picco dell’80% per topi e ratti), descrive con molta precisione le attente fasi di approvazione di un esperimento e gli organi di controllo preposti alla concessione e al controllo dello studio diretto sugli animali.
Un libro che facesse chiarezza su questo argomento ci voleva proprio, soprattutto per comprendere, nello specifico, come avviene la sperimentazione animale e se esistono davvero dei sistemi alternativi validi (ovvero che possano completamente sostituirsi all’esperimento fornendo i medesimi risultati scientifici). Il metodo in silico (per esempio), che si basa su software informatici e quello in vitro (in provetta), dove si utilizzano cellule, tessuti, organi o parti di organi, sono davvero così efficaci e potrebbero essere utilizzati da soli (escludendo gli animali)? È vero che gli istituti di ricerca (come sostengono taluni animalisti) usano gli animali perché in questo modo possono risparmiare notevolmente i costi?
L’indagine eseguita da Baglioni consente, a chi legge questo libro, di avere una visione chiara sull’argomento e di capire se quello che generalmente si dice sulla sperimentazione animale risponde a verità oppure a menzogna (in nome dell’ideologia). Il lettore avrà chiarimenti sulla utilità o meno di questo tipo di ricerca, su quali animali avviene la sperimentazione, sulle voci che parlano di mancato finanziamento ai metodi alternativi, sulla validazione o meno del modello animale, sui controlli e sulle leggi in atto, sulla sperimentazione di cosmetici e creme (ma sul serio?), sul perché non si eseguono sperimentazioni direttamente sull’uomo e su tantissimi altri quesiti che l’autore pone alla fine del libro fornendo risposte precise e scientificamente fondate.
Il tema della sperimentazione animale è molto delicato perché comprende fattori di natura etica e scientifica. Se non si entra all’interno dei meccanismi specifici dell’area di ricerca, includendo tutti i dati disponibili su come funziona davvero questo campo, non si potrà mai avere un’idea corretta e seriamente informata sull’argomento, e il rischio di affidarsi a mezze verità, notizie prive di contesto, oppure di autentiche bufale, diventa fortemente realistico.
Topi dietro le sbarre, insomma, intende accompagnare il lettore in un percorso che comincia dall’importanza di poter distinguere le notizie basate sull’ideologia (senza prove a sostegno) da quelle strutturate, invece, su basi scientifiche. Si entra così negli stabulari dei laboratori di ricerca per eseguire un’indagine specifica su come si lavora attraverso la sperimentazione, sia animale sia mediante i metodi detti (impropriamente) alternativi. Una sezione finale del libro è dedicata, poi, ai principali miti sul tema e ai casi diventati famosi dal punto di vista mediatico e che continuano a influenzare fortemente l’opinione pubblica, senza dimenticare però le lacune e gli errori del mondo scientifico. Chi vuole veramente conoscere il mondo della ricerca animale, chi desidera essere informato in modo scientifico senza pregiudizi alcuni per non cadere nei facili inganni e formarsi una propria cultura su questo argomento interessante e delicato, e magari farsi poi una propria opinione informata, non potrà mancare di includere nella preziosa libreria di casa questo secondo libro in uscita della collana divulgativa Scientia et causa.
Per prenotare la propria copia: http://www.c1vedizioni.com/#!topi-dietro-le-sbarre/c1113
Marco Cappadonia Mastrolorenzi