Il mito dei Grigi
Per abduction, in gergo ufologico, si intendono i rapimenti ad opera di esseri extraterrestri. La vittima testimonia sempre di essere stata trasportata all’interno del loro mezzo volante. Secondo l’ufologo Roberto Pinotti la fattispecie comprenderebbe anche i casi in cui l’abdotto non ha possibilità di ritorno a terra (cfr. UFO visitatori da altrove).
Il primo caso documentato dove compaiono i Grigi è quello dei coniugi Betty e Barney Hill, avvenuto “ufficialmente” la notte tra il 19 ed il 20 dicembre 1961 a Porthsmouth, nel New Hampshire. Il fatto viene riportato solo due anni dopo, quando i due si sottopongono a sedute di ipnosi regressiva, eseguite dallo psichiatra Benjamin Simon. Nasce così la figura del Grigio – definito anche Reticuliano – secondo Batty tali esseri proverrebbero dalla costellazione di Zeta Reticuli. Questi umanoidi vengono descritti con la testa piuttosto grande rispetto al corpo, occhi grandi e completamente neri, ed ovviamente pelle grigia.
Gli Hill stavano rientrando a casa in auto lungo la strada delle White Mountains. Secondo Betty l’UFO si manifestò a loro sotto la forma di stella, tanto che era possibile notare il fenomeno solo mediante un binocolo. Per l’esattezza avvistarono tre oggetti luminosi: il presunto velivolo alieno, la Luna e Giove. Durante il rapimento i coniugi avrebbero subito un “salto temporale”. A questo va aggiunto anche un avvistamento radar nella locale base aerea Pease, come testimoniato da una conversazione tra il Maggiore Gardiner B. Reynolds ed il Capitano Robert O. Doughaday.
Quella notte in quella zona sulla volta celeste vi erano almeno tre astri ben visibili: la Luna, Giove e Saturno. Il debunker Robert Sheaffer ipotizza nel 1976 che Betty abbia scambiato Saturno per Giove e che quest’ultimo – particolarmente luminoso quella notte – fosse stato scambiato per l’UFO. Stando però ad una ricerca del NICAP (National Investigations Committee On Aerial Phenomena) Giove quella notte era troppo basso e coperto dalle montagne.
Un contributo importante nelle indagini su quanto accaduto quella notte viene dallo studio effettuato da James D. MacDonald nel 2007, il quale decide di effettuare lo stesso percorso dei coniugi. Fa così una scoperta decisiva. Lungo la tratta in salita, la Luna e i pianeti riemergono dalle montagne, stavolta però ci sono due luci a sinistra della Luna. Secondo i coniugi l’UFO appare come una stella cadente diretta verso l’alto. In discesa ad un certo punto MacDonald nota la luce di un faro, che effettivamente appare come se si muovesse verso l’alto.
Come spiegare allora l’avvistamento radar? Non c’è mai stata alcuna conferma, si ritiene che si trattasse del solito eco radar spuria, un fenomeno molto comune, che non destò alcun allarme agli addetti ai lavori. A questo va aggiunto che tale fenomeno avvenne ben due ore dopo i fatti raccontati dai coniugi, ad una distanza di circa 128Km. Per ulteriori approfondimenti suggeriamo la lettura del post di Ufologando.
A noi interessa maggiormente approfondire l’origine del mito dei Grigi e del loro aspetto. Nei due anni che precedono la seduta di ipnosi Betty non era affatto estranea ai temi legati all’ufologia, non solo era una divoratrice di libri sul tema, ma teneva anche conferenze; la sorella fu testimone di un avvistamento UFO; insomma Betty era già nota a ufologi e appassionati di ufologia. Come fa notare lo stesso Simon, tutto ciò che vive durante l’ipnosi era già presente nei sogni che la donna aveva avuto in precedenza, a seguito della lettura dei libri dell’autore Pulp Donald Keyhoe, all’epoca il più grande guru dell’ufologia.
Il marito, Barney, conosceva i sogni che la moglie raccontava da due anni e stando a Simon la sua esperienza ipnotica collima solo in parte con quella di Betty. Circa due settimane prima della prima seduta ipnotica
andò in onda una una puntata della trasmissione “The Outer Limits” intitolata “The Bellero Shield”. Ed è qui che compare il “vero Grigio”, quello che darà origine, malgrado gli autori della serie tv, ad un vero e proprio mito dell’ufologia. Gli stessi schemi narrativi della serie sono ben sintetizzati dall’esperienza di abduction raccontata dai coniugi. Se andiamo a scavare ulteriormente scopriamo che la puntata in questione si ritiene ispirata al Machbeth di Shakespeare. Simon, scettico fin dal principio, pubblicò poi un resoconto nel quale liquidava la faccenda come una «singolare aberrazione psicologica». (cfr. Benjamin Simon, “Hypnosis in the Treatment of Military Neurosis”, Psychiatric Opinion, Volume 4, Number 5, pages 24-28, October 1967).
Uno dei maggiori problemi sta nel considerare ciò che emerge nell’ipnosi regressiva come attendibile. Questo per via dei meccanismi stessi che innescano lo stato ipnotico, basati prevalentemente sulla suggestionabilità del paziente. Del resto in queste condizioni è possibile anche produrre ricordi di “vite precedenti”, il che è un tutto dire. Questo spiega come mai in tutti gli altri casi in cui testimonianze di abduction vengono ricavate con l’ipnosi regressiva compaiono sempre gli umanoidi immaginati – ormai è il caso di dirlo – dagli Hill. Citiamo a titolo d’esempio i casi di Rosmarry Asnato e Lisa Salviano, citati nel primo VHS della collana Ufo Dossier X, entrambe sottoposte a ipnosi dalla psichiatra Rima E. Laibow.
Nato incidentalmente dalla speculazione fantascientifica, nell’ambito televisivo e della letteratura Pulp, il mito dei grigi prosegue al Cinema con Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, di Steven Spielberg, giungendo fino ai giorni nostri.
Curiosamente già il padre della fantascienza (assieme a Giulio Verne) H. G. Wells concepisce degli umanoidi praticamente identici – colore della pelle incluso – dapprima ipotizzando che l’umanità si evolvesse in tal modo (interessante constatare il fatto che oggi alcuni ufologi non disdegnano l’ipotesi che i grigi siano umani i quali verrebbero a trovarci da un lontano futuro) in un articolo del 1883, “The Man of the year million” poi come alieni veri e propri nei suoi romanzi (cfr. Il primo uomo sulla Luna & La Guerra dei Mondi).
Prime descrizioni di esseri alieni analoghi negli Stati Uniti possiamo trovarle già nelle testimonianze dei cittadini di Roswell, sede del sedicente UFO-Crash del 1947. Roberto Pinotti le riporta nel libro “UFO: Il fattore contatto”, di cui tratto in un paragrafo di un articolo che scrissi sulle principali bufale ufologiche. Una spiegazione tra le più gettonate è che dei manichini usati per test atomici nella zona siano stati scambiati in lontananza per cadaveri alieni. Le descrizioni dei testimoni, per altro contraddittorie, non collimano appieno col Grigio degli Hill, che compare invece nel video fake di Roy Santilli, sulla cui autenticità ormai non crede più nessuno.
Juanne Pili